Un altro sì per Clooney? George è pronto a buttarsi in politica

George Clooney in una foto tratta da People.com
di Giacomo Perra
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Lunedì 13 Ottobre 2014, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 15:59

Chissà che non abbia provato a convincerlo anche il suo amico Walter Veltroni. La vocazione in lui c’è sempre stata in fondo e, magari, tra il fatidico sì e il brindisi, può darsi che l’euforia matrimoniale abbia abbattuto le ultime resistenze. Comunque sia andata a Venezia nel giorno delle sue nozze, secondo giornali e parenti - e una zia sicuramente la sa più lunga della stampa - la discesa nel campo della politica di Gorge Clooney è un’ipotesi sempre più verosimile.

L’ora x ancora non si conosce ma, al più tardi nel 2018, può darsi che il neomarito della bella avvocatessa Amal Alamuddin si decida davvero a diventare l’erede di tanti suoi illustri colleghi del, più o meno recente, passato.

Di sicuro, oltre a quello dei tanti ammiratori del suo lavoro d’attore, avrebbe il sostegno di zia Stara che al Daily Mail ha praticamente annunciato la corsa elettorale del celebre nipote: “George scenderà in politica, specie ora che ha sposato Amal, cosa che gli aprirà un sacco di nuove porte”.

Specializzata nella difesa dei diritti umani e “angelo custode” di personaggi pubblici del calibro di Julian Assange e Yulia Timoshenko, la signora Clooney in effetti potrebbe essere una “first lady” ideale per il bel George che in ogni caso ha già dalla sua parte un profilo liberal, democratico e d’impegno da non sottovalutare. In più, l’interprete di E. R. e di Syriana potrebbe sempre mettere in gioco il suo fascino irresistibile o, da ultimo, ricordare il legame antico tra mondo del cinema e universo politico che, come ha ricordato su Grazia Uk Sherry Bebitch Jeffe, professore di politica all’University of Southern California, in America non passa mai di moda: “Non abbiamo nulla in contrario nei confronti degli attori da queste parti e lui ha un nome riconosciuto. Se tutto va bene potrebbero esserci delle poltrone da senatore da ottenere nel 2016 e nel 2018 in California, o un posto da governatore”.

Per ora, però, Clooney, che vanta in famiglia un candidato alla Camera dei rappresentanti - il padre Nick, “trombato” nelle elezioni del 2004 - si è smarcato dalle voci e ha smentito una sua possibile discesa in campo. “Ditemi cosa vedete di attraente nella politica”, ha provocato recentemente intervistato sul tema. In attesa di vederlo al posto di Arnold Schwarzenegger o di Ronald Reagan, intanto, non resta che ammirarlo al cinema: lì è gia stato governatore e se l’è cavata piuttosto bene.