Agli occhi di un bambino di cinque anni deve essere sembrata un giocattolo, come se ne vedono tanti in giro. Solo che quella che ha preso in mano, questa volta, era una pistola vera. E così, con l'ingenuità di un piccolo che non sa cosa sta facendo, l'ha puntata contro la sua amichetta Noelle Aston Shawver, ha premuto il grilletto e ha sparato.
La bambina, anche lei di cinque anni, è stata trasportata d'urgenza in ospedale ma per lei non c'è stato nulla da fare e poche ore d'ore ne è stato comunicato il decesso.
Un pomeriggio di festa si è trasformato in una tragedia a Chubbuck, in Idaho.
Kaeley Shawver, zia della bimba, ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha sollevato da ogni responsabilità il compagno di classe e la sua famiglia. Resta, tuttavia, da chiarire come i bambini abbiano avuto facile accesso all'arma e perché la pistola non avesse la sicura.
La morte di Noelle riporta sulle pagine dei giornali americani, un problema che negli States è perennemente d'attualità: il possesso delle armi e il rischio per i più piccoli. Nel mese di giugno, uno studio di Everytown for Gun safety ha rivelato che quasi due bambini a settimana muoiono negli Usa a causa di sparatorie accidentali. Nella maggior parte dei casi è il bambino stesso a uccidersi giocando con la pistola.
«L'Idaho ha leggi fallimentari sull'uso e la detenzione delle armi – ha commentato Ladd Everritt, direttore delle comunicazioni dell'associazione Stop Gun Violence – Non ci sono linee guida. Un genitore può tenere l'arma anche posizionata su un mobile accessibile al bambino e non sarà mai considerato responsabile penalmente». Quasi un quinto delle persone che hanno risposto a un sondaggio dell'Idaho State Journal ha ammesso di non tenere le armi da fuoco in luoghi sicuri.