Paralizzato dal torace in giù torna a camminare grazie alle cellule del suo naso

Paralizzato dal torace in giù torna a camminare grazie alle cellule del suo naso
di Giulia Aubry
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Mercoledì 22 Ottobre 2014, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 18:04
I miracoli esistono? Qualche volta si. Ma sempre se a “dare una mano” ci sono un gruppo di ricercatori, scienziati, medici che hanno dedicato la loro vita a un obiettivo concreto, guarire le persone.



E così può capitare nel 2010 che un uomo, camminando in strada, venga aggredito e accoltellato ripetutamente riportando ferite tanto gravi da rimanere paralizzato dal torace in giù. E può capitare che quattro anni dopo quell’uomo torni ad alzarsi sulle proprie gambe (ancora con l’aiuto di una struttura metallica esterna) e recuperi parte delle sue funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, non ultima quella sessuale. Il tutto grazie alle sue cellule olfattive e a due chirurghi polacchi supervisionati da un team medico britannico.



È la storia del quarantenne Darek Fidyka che deve a un trapianto di cellule olfattive, estratte dal suo stesso naso, nella spina dorsale. I dettagli dell’operazione e del trattamento – unici nel loro genere – sono riportati (con terminologia strettamente medico-scientifica) nella rivista di medicina rigenerativa, Cell Transplantation.



Ma la pubblicazione dello studio ha immediatamente attirato l’attenzione dei media britannici. La BBC è stata la prima a poter accedere alla cartella clinica del paziente e al paziente stesso, mostrandolo in un servizio televisivo in cui lo si può vedere in piedi a eseguire i (faticosi) esercizi di riabilitazione motoria.



E Darek, il primo uomo a recuperare le sue funzioni corporee dopo un taglio netto della colonna vertebrale, appare come l’uomo più felice del mondo. «È il sentimento più incredibile che si possa provare – ha dichiarato al giornalista della BBC che lo ha intervistato – quando non puoi neanche sentire più di metà del tuo corpo, sei completamente incapace e indifeso, ma quando acquisti nuovamente la sensibilità. Beh è come se fossi nato una seconda volta».



Il successo del trapianto cellulare da nuove speranze a quanti – e si parla di oltre 3 milioni di persone nel mondo – sono paralizzati a causa di un danno spinale, e già nei prossimi mesi una decina di persone saranno sottoposte a un trattamento simile a quello usato nel caso di Darek. Per i medici che lo hanno operato e curato non c’è dubbio: una cosa simile è paragonabile solo al primo passo dell’uomo sulla luna. E se gli effetti sono davvero questi, c’è da credere che questa scoperta valga molto molto di più della camminata di Armstrong.