Certo, quando ho cominciato negli anni 90, eravamo pochissime, ci consideravano delle aliene, però mi sono resa conto che l'importante è come ti relazioni con chi ti circonda. Non mi sono mai dovuta difendere. Qualche rinuncia ho dovuto farla, però la passione ha sempre prevalso su tutto il resto.
Il mio equipaggio mi chiama il comandante, e quando dobbiamo intervenire in situazioni di emergenza nel Canale di Sicilia non ci si può permettere di riflettere sentimentalmente. Bisogna essere veloci, precisi, e intervenire nel modo più rapido possibile. Eppure, devo confessare, che quando sono fuori dal lavoro e senza divisa sono un'altra persona, irriconoscibile. Sono persino disordinata. E soffro anche il mal di mare. Sembra incredibile, ma è così. Però conosco mille accorgimenti per non avvertirlo quando sono a bordo. E ora che da due mesi sto sulla terra ferma, il mare mi manca moltissimo.