VITA DI GRANDE IMPEGNO
Del resto "non fermarsi" sembra la massima all'insegna della quale Harriette ha vissuto la sua lunga vita: pianista concertista, madre di cinque figli, ha cominciato a correre che era già settantenne e non si è fermata più. Ogni anno prende parte alla maratona e ogni anno dice che non sa se lo rifarà. Così ha segnato il suo record, battendo l'altra 92enne, Gladys Burrill, che fino ad ora deteneva questo primato dopo aver completato la maratona di Honolulu nel 2010. E ha anche raccolto in tutto circa 200mila dollari per la causa che rappresenta.
All'inizio - racconta ai molti media corsi ad intervistarla - credeva che avrebbe soltanto camminato e nemmeno per l'intero percorso. E che sarebbe stato sufficiente, pur di dare una mano con quella importante campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi organizzata dalla chiesa che frequentava. Invece, una volta sul circuito, gli
altri correvano ed ha cominciato a correre anche lei: era nata una stella. «Non credo che sarei ancora in vita oggi se non facessi questo - ha detto - io aiuto loro (l'associazione benefica ndr) e in un certo senso loro aiutano me».
E dire che proprio quest'anno le premesse non lasciavano intravedere nulla di buono: intanto ha potuto allenarsi meno del solito nei mesi che hanno portato alla gara che hanno coinciso con l'aggravarsi del le condizioni di salute del marito, anche lui ultranovantenne sposato 67 anni fa che è morto lo scorso gennaio perdendo la sua di battaglia col cancro. Nonostante le circostanze Harrietta ha voluto però esserci anche per questa maratona, la sua 17esima: «È anche una questione personale, credo davvero che sia importante».
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