Raggiunta al telefono, l’attrice Serena Grandi non usa mezzi termini: «Barbara D'Urso ha fatto bene a non pagare l’assegno a Carfora. Per quanto mi riguarda, è inammissibile che un uomo si faccia mantenere da una donna. Io l’avrei preso a calci nel sedere fino a Ostia», sbotta. E sulla stessa riga è la conduttrice Selvaggia Lucarelli: «Come darle torto? Non avrei pagato nemmeno io l’assegno! Se Carfora non è in grado di mantenersi con il teatro dovrebbe semplicemente cambiare lavoro. Diciamolo chiaramente: il signore mi sembra un po’ anziano per spacciarsi come figlio a carico».
Non diversamente la showgirl Lory Del Santo sottolinea: «L’assegno di solidarietà dovrebbe essere concesso solo a chi ha rinunciato alla propria carriera per seguire i figli. Nonostante non conosca bene i risvolti della storia tra la D’Urso e Carfora, so che lui ha continuato a lavorare. Questa denuncia è la prova che non era davvero innamorato, ma è stato con lei solo per denaro». E poi aggiunge: «Con il passare degli anni, Michele avrebbe dovuto riciclarsi come coreografo, ma forse non ha abbastanza talento. E così sta raschiando il barile. Il che è umiliante e vergognoso».
Anche Rita Dalla Chiesa ci va pesante con le parole: «È squallido che Michele chieda l’assegno a Barbara, pur essendo un uomo che lavora e conduce una vita normale. Ma diciamo la verità: non è un caso isolat: o. Purtroppo il mondo è pieno di donne e uomini che, pur con una professione e magari anche un nuovo partner, continuano a spillare soldi ai propri ex coniugi».
L’unico a spezzare una lancia a favore di Michele Carfora è lo scrittore Federico Moccia, che commenta: «Non capisco perché ci si scandalizzi se un uomo chiede un assegno di solidarietà. È una conseguenza della parità sessuale che voi donne avete tanto voluto. È giusto che chi guadagni di più sia generoso nei confronti dell’altro».
La showgirl Micol Ronchi, invece, la butta sul ridere: «Di tutta questa vicenda, la cosa che mi stupisce di più è che Barbara D'Urso abbia avuto il tempo di avere una vita privata! Non conoscono nessun'altra che lavori tanto quanto lei».