Maturità 2023, quando iniziano gli orali e come viene valutato un colloquio?

Gli orali, spesso considerati la parte più temuta dell'esame di Maturità, rappresentano l'ultima delle tre fasi delle prove finali che devono affrontare gli studenti di quinto superiore per ottenere il diploma. Vediamo come viene condotto e valutato questo colloquio

Maturità 2023, quando iniziano gli orali e come viene valutato un colloquio?
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Venerdì 16 Giugno 2023, 13:16

L'esame orale è sempre stato l’incubo per antonomasia dei maturandi, in senso non solo metaforico ma anche letterale. Al punto da tormentare il sonno di alcuni anche negli anni successivi. In passato, questo era anche giustificato dal maggior valore, in termini di punteggio, rispetto alle altre prove. Con la recente riforma dell'Esame di Stato, tuttavia, la rilevanza dell'orale è stata ridimensionata, assegnandogli lo stesso valore di entrambe le prove scritte, ovvero 20 punti al massimo.

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Durante gli anni della crisi sanitaria, però, per compensare le difficoltà incontrate dagli studenti a causa della pandemia, l'importanza dell'orale è stata nuovamente riaffermata: visto che era l’unica prova per valutare i maturandi, gli vennero attribuiti ben 60 punti nel biennio 2020-2021.

E, anche nel 2022, con il ritorno a un esame pressoché completo, il suo valore è stato leggermente superiore agli scritti, 25 punti. Quest'anno, però, si ritorna alla tradizionale assegnazione dei punti. Anche se ciò non diminuirà la tensione per gli studenti al momento di confrontarsi con le commissioni. Infatti, se negli ultimi tre anni l'unica figura esterna alla commissione era il presidente, ora la composizione della commissione prevede anche tre docenti provenienti da altre scuole.

Tante modifiche in poco tempo, quelle a cui è stato sottoposto il colloquio finale di Maturità, che potrebbero creare confusione tra gli studenti. Per questo, il sito Skuola.net ha realizzato una guida dettagliata per spiegare come funziona l’orale della Maturità 2023, compresi il metodo di attribuzione dei punti e gli obiettivi del colloquio finale.

Calendario degli esami orali di Maturità: colloqui al via dal 26 giugno

L'inizio degli esami orali varia da scuola a scuola, in quanto è deciso dalle singole commissioni. Tuttavia, è importante sapere che i colloqui non possono iniziare prima di due giorni dalla pubblicazione dei risultati delle prove scritte, esclusi domeniche e festivi. Pertanto, se le correzioni delle prove scritte saranno particolarmente veloci, il primo giorno utile per avviare le interrogazioni sarà il lunedì successivo alle prove scritte, ovvero il 26 giugno.

Già in fase di insediamento, però, la commissione decide quale delle due classi abbinata a ciascuna sottocommissione inizierà i colloqui. Successivamente, l'ordine dei colloqui sarà stabilito attraverso l'estrazione di una lettera, corrispondente al cognome del primo studente da esaminare. A partire da lì, si proseguirà in ordine alfabetico, con un massimo di cinque esaminandi al giorno: in genere, con questo ritmo, tutti gli esami orali vengono completati entro la prima settimana di luglio.

Le fasi del colloquio orale della Maturità 2023

L'esame orale si struttura in varie fasi, ciascuna con obiettivi e aspettative diverse da parte della commissione. Innanzitutto, durante il colloquio, la commissione tiene in considerazione le informazioni contenute nel Curriculum dello studente e nel documento del 15 maggio, con i quali si indicano, da una parte, il profilo del candidato e, dall’altra, gli argomenti trattati e le competenze sviluppate in classe nel corso dell’ultimo anno di scuola. In questo modo anche i commissari esterni, che non conoscono la storia della singola classe, possono trarre le proprie domande in maniera congrua.

Durante l'orale, poi, lo studente dovrà dimostrare di aver raggiunto il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP), come definito dalle linee guida del Ministero. Per farlo, si inizierà con l'analisi del materiale proposto dalla commissione, che può essere un testo, un documento, un'esperienza, un progetto o un problema.

A partire da questo materiale, lo studente svilupperà una discussione multidisciplinare, collegando le diverse discipline. In questa fase, lo studente dovrà mostrare "la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in modo critico e personale, anche utilizzando la lingua straniera". Le indicazioni del Ministero stabiliscono che i docenti, in questo momento, aiutino lo studente a sviluppare un colloquio “autogestito” piuttosto che una interrogazione sulle singole discipline oggetto del corso di studi.

Il colloquio prosegue con un commento sull'esperienza formativa sviluppatasi in ambito PCTO - Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento, precedentemente noto come Alternanza Scuola Lavoro - presentato attraverso una breve relazione o un lavoro multimediale. Anche se l’aver svolto progetti di PCTO non è ancora un requisito per l’accesso all’esame, quindi in caso lo studente non abbia preso parte ad attività di questo tipo, non sarà tenuto a relazionarle e questo non inciderà nemmeno sulla valutazione finale.

Infine, la commissione valuterà le competenze relative all'insegnamento di Educazione Civica. L'ultimissima fase del colloquio consiste nel commento delle prove scritte, durante il quale lo studente avrà l'opportunità, se ha commesso errori, di dimostrare di saperli riconoscere e correggere.

La durata indicativa dell’orale di Maturità, in condizioni normali come quelle di quest’anno, è di circa 60 minuti, con la possibilità di recuperare l'esame in caso di assenza imprevista durante la sessione suppletiva, come indicato nel calendario stabilito dalla commissione.

Valutazione del colloquio orale

Per quanto riguarda la valutazione, si ritorna al sistema pre-pandemico, secondo cui il massimo punteggio per ciascuna delle tre prove, orale incluso, è di 20 punti. Già alla fine del colloquio, la sottocommissione assegnerà un punteggio, seguendo la griglia di valutazione fornita dal Ministero dell'Istruzione. Le linee guida ministeriali stabiliscono cinque criteri di valutazione per l'assegnazione del punteggio, criteri che tutte le scuole in Italia dovranno rispettare.

Gli aspetti che hanno un maggiore peso sono sicuramente le conoscenze maturate nelle singole discipline insieme alla capacità di collegare queste conoscenze e di argomentare in maniera critica. Hanno un peso inferiore, ma vengono comunque valutate, la capacità espressiva, anche in lingua straniera, insieme alla consapevolezza sulla realtà in chiave di cittadinanza attiva.

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