Gite scolastiche, i (mille) dubbi dei genitori: mete banali e preventivi troppo costosi

Molte polemiche riguardano le destinazioni scelte: perché optare per una gita in campagna invece che una città d'arte?

Gite scolastiche, i (mille) dubbi dei genitori: mete banali e preventivi troppo costosi
di Veronica Cursi
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Lunedì 25 Marzo 2024, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 14:49

Se fate parte di un gruppo di genitori su WhatsApp e i vostri figli stanno per partire per la gita di classe, due sono le soluzioni: silenziare le chat o partecipare alle centinaia di messaggi che bombarderanno i vostri cellulari. Perché quella della gita è una questione tutt'altro che facile. Bimbi che in seconda elementare stanno via tre giorni, altri che partono tre ore perché le maestre si agitano. Mamme che litigano perché la meta è troppo banale, troppo vicina, troppo lontana. E soprattutto (e su questo concordano sempre tutti): troppo costosa.

Con le dovute distinzioni tra elementari, medie e licei, la reazione di un genitore che vede il proprio pargolo salire su un pullman è sempre la stessa: lo guardiamo come se dovesse partire 7 anni in Tibet. Mangerà? Dormirà? Si laverà? E poi partono le polemiche, molte riguardano le destinazioni scelte: perché optare per una gita in campagna invece che una città d'arte? E poi c'è la questione telefonini, i docenti spesso ne vietano l'utilizzo, i genitori invece li vorrebbero h24: «Come faccio a sapere se mio figlio sta bene?». Dispiace per quelle mamme e papà che vorrebbero geolocalizzarli ma la vera esperienza per loro è partire e liberarsi dalla rete: quella del web e forse anche un po' dalla nostra.
 

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