L'ammissione
Depone in tal senso «la palesemente ingiustificata frettolosità, sapida di malafede, con la quale - ha precisato il pm - si è agito in corrispondenza dell’evidente decadimento delle condizioni fisiche di Maria Cafasso». Per di più Luoni ha ammesso di aver chiesto e ricevuto dalla Lupo 15mila euro, in contanti, «per aver esercitato il suo mandato di amministratore di sostegno».