I rimpianti
«Mi sono chiesta più volte dove sbagliassi, forse servivano più persone, con una di loro dedicata alla clientela. Però se ci si pensa bene, è difficile vedere un ciabattino o un sarto ricco. Che si arranchi è forse nella natura del mestiere». La scelta di dire addio al negozio, comunque, non crea grandi rimpianti: «Forse la cosa che mi manca di più è il contatto con le persone che erano carine con me, avevo un affitto normale, distante da quelli che si sentono sparare in città, ma a ben vedere anche le figure di sarto o sarta sono rimaste poche».