“Ma non tutta la vita”, il significato della canzone dei Ricchi e Poveri a Sanremo
I decenni passano, la formazione è passata da quattro a due, ma lo stile dei Ricchi e Poveri, alla tredicesima partecipazione a Sanremo che hanno vinto nel 1985 con Se mi innamoro, resta coerentemente lo stesso: pop della migliore qualità.
Lo stesso brano Ma non tutta la vita sembra volere quasi collegarsi proprio a quel trionfo perché racconta di un amore appena iniziato. Un fase travolgente della relazione che dobbiamo custodire nel cuore perché la vita insegna che anche la storia più trascinante può non durare tutta la vita. Ed è proprio quella frenesia dell'innamoramento che potrebbe essere la prima a scomparire. Proprio per questo – perché il messaggio della canzone è all'insegna della positvità – bisogna essere pronti a cogliere e memorizzare ogni aspetto della relazione amorosa a partire dagli sguardi che solo gli innamorati si scambiano.
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La firma di Cheope fra gli autori del testo è evidente: “Vedo nei tuoi occhi quello sguardo che conosco e sul collo hai l’impronta del mio rossetto rosso. Te l’avevo detto che dovevi fare presto, perché in giro da sola non resto. Anche la più bella rosa diventa appassita, va bene ti aspetto ma non tutta la vita”.
«È un monito a non perdere tempo prezioso quando nasce un amore. Si può aspettare l’altro, ma non tutta la vita, come recita il titolo. Perché i figli crescono, le mamme imbiancano...». Così i Ricchi e Poveri a Tv Sorrisi e Canzoni.