Guerra Israele, è stallo. Dall'offensiva finale alla tregua: quali sono le opzioni (e i dilemmi) di Tel Aviv

Giovedì 11 Gennaio 2024, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 09:21

I canali diplomatici

Da qui, sempre secondo l'ex ufficiale Herbert, la necessità di affiancare sforzi doplomatici ed economici all'elemento militare. Anche perché la paura internazionale – tradotta nelle richieste di tregua – è dettata dal terrore che possa ripetersi ciò che è accaduto dopo l'invasione dell'Iraq ad opera degli Stati Uniti nel 2003: l’incapacità di creare un solido piano post-bellico, in quella circostanza, ha portato a una serie di conseguenze come l’espansione del potere iraniano nella regione e una prolungata instabilità dell'area. Una via che gli stessi Stati Uniti hanno esplicitato per bocca del segretario di Stato Antony Blinken. «Nessuno pensa che accadrà qualcosa da un giorno all'altro, ma abbiamo concordato di lavorare insieme e di coordinare i nostri sforzi per aiutare Gaza a stabilizzarsi e a riprendersi, a tracciare un percorso politico da seguire per i palestinesi e a lavorare per la pace, la sicurezza e la stabilità a lungo termine nella regione nel suo insieme». Ma quando questo potrà avvenire resta l'incognita maggiore.

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