Le strategie previste dalle manovre
Gli italiani saranno impegnati nell'uso coordinato di truppe terrestri, forze navali, mezzi anfibi e talvolta di supporto aereo. Le operazioni anfibie possono includere il trasferimento di truppe e materiali, attacchi o evacuazioni in zone costiere, oppure operazioni di sorveglianza in mare per garantire la sicurezza delle rotte marittime e di obiettivi terrestri. Gli 800 militari italiani che si trovano a bordo delle due unità navali italiane sono guidati anche dal contrammiraglio Massimiliano Grazioso, comandante della Landing Force e comandante della Brigata Marina San Marco, dal contrammiraglio Michele Orini, comandante della Terza Divisione Navale e dell'Amphibious Task Group mentre a terra operano truppe di alpini al comando del colonnello Massimiliano Frassero, comandante del 2° Reggimento Alpini. L'edizione di quest'anno della Nordic Response è di grande importanza anche per l'ingresso imminente della Svezia nella Nato che andrà a rafforzare la difesa collettiva della regione nordica e in particolare la cooperazione militare tra Svezia e Norvegia, Paesi che condividono una lunga frontiera terrestre e hanno interessi strategici simili nel Mar Baltico e nell'Artico. L'adesione della Svezia alla Nato, assieme a quella già avvenuta della Finlandia, contribuisce ad allargare l'area di influenza della Nato grazie all'accesso a nuove risorse militari, incluse le infrastrutture strategiche.