Siccità e incendi
Tutti abbiamo ben imprese le terribili immagini di secca del Po di questo marzo, che ancora prima della primavera presentava livelli di bassa allarmanti.
«Il 2023 - continua la Coldiretti - e stato infatti segnato prima da una grave siccita che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio che ha inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati».