Kate Cox lascia il Texas per poter abortire, ha una grave malformazione del feto

La donna alla ventesima settimana di gravidanza è in pericolo di vita. La Corte suprema del Texas le ha negato il diritto di abortire

Kate Cox lascia il Texas per poter abortire
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Lunedì 11 Dicembre 2023, 21:48 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 09:42

Non c'è pace per Kate Cox, la donna del Texas incinta che rischia la sua vita e quella del feto a causa del divieto all'interruzione di gravidanza in vigore nello Stato ultra conservatore. Secondo quando anno riferito fonti informate a The Hill, la 31enne già madre di due bambini ha deciso di lasciare il Texas per poter abortire. La donna è alla ventesima settimana e il feto è affetto da trisomia 18, conosciuta anche come sindrome di Edwards, una patologia genetica che causa varie e gravi malformazioni fisiche e cognitive al nascituro, spesso fatale prima del parto o nel primo anno di vita.

La battaglia legale

Tutti i medici consultati hanno consigliato a Kate di non portare a termine la gestazione perché rischia di morire o di non poter aver più figli.

Ma il Texas è uno di quegli stati repubblicani che, subito dopo la storica sentenza della Corte suprema americana che ha ribaltato la 'Roe v Wadè di fatto annullando il diritto all'aborto a livello nazionale, ha imposto un rigido divieto dopo la sesta settimana. Così la donna ha iniziato una difficile battaglia legale che l'ha portata, giovedì scorso, ad ottenere dalla giudice Maya Guerra Gamble l'autorizzazione ad interrompere la gravidanza. Il giorno dopo, tuttavia il procuratore generale Ken Paxton, un repubblicano estremista, ha fatto ricorso alla Corte suprema statale che ha bloccato tutto.

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La fuga

Per questo Kate ha deciso di fuggire in un altro Stato. La sua vicenda drammatica è solo uno delle tante storie accadute dopo la sentenza dei nove saggi americani che ha spalancato le porte ad una serie di provvedimenti, più o meni restrittivi, in moltissimi stati, dal Kentucky alla Florida. Sono migliaia le donne che in questo anno e mezzo sono state costrette a diventare migranti dell'aborto - una su cinque nel 2023 - e altrettante che hanno rischiato la vita.

Diritto negato

Quello dell'interruzione di gravidanza è uno dei temi più divisivi al momento negli Stati Uniti e uno degli argomenti al centro della campagna elettorale per il 2024. Joe Biden ha assicurato di voler proteggere ad ogni costo i diritti delle donne e a varato una serie di provvedimenti - alcuni dei quali sono ancora bloccati alla Camera controllata dai repubblicani - per favorire i viaggi per ragioni mediche e rendere più capillare la distribuzione della pillola abortiva. Quanto a Donald Trump e agli altri candidati repubblicani, tutti si dicono pro-life, naturalmente ognuno con le sue sfumature. Si va dalla posizione più moderata da Nikki Haley, contro l'aborto ma disposta ad un dialogo sulla libertà delle donne a prendere decisioni per la loro salute, a quelle del governatore della Florida Ron DeSantis che nel suo Stato ha imposto il divieto dopo la quindicesima settimana.

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