Prima della pandemia più di un italiano su quattro si dedicava in maniera costante ad una disciplina sportiva.
Oggi solo un quinto degli italiani fa sport con continuità. Gli italiani sono diventati meno sportivi e più pigri: 20 milioni quelli che non praticano né attività motoria né sportiva, che si traducono in costi economici annuali di oltre 12 miliardi di euro, pari all’8,9% della spesa sanitaria. Nei giovani i dati diventano più allarmanti, con un calo, nel 2021, della pratica sportiva fino al 55%, oltre a un aumento della sedentarietà. Un quadro preoccupante: l’attività motoria gioca un ruolo centrale nella formazione e nella crescita dei giovani con positive ricadute sullo stato di salute sotto il profilo fisico e relazionale. L’inattività fisica riduce l’efficienza muscolo-scheletrica, causa deficit al sistema immunitario, incide sull’apparato cardio-vascolare e respiratorio, aumenta il rischio di depressione ed ansia e altera il metabolismo, causando obesità.
I DATI
In Italia più di 1 bambino su 3 è in condizione di sovrappeso o obesità che incide profondamente sullo stato di salute, condizionando l’intera postura, poiché si accompagna ad importanti malattie che peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata. Prima fra tutte il mal di schiena: su un campione di 200 pazienti pediatrici tra i 7 e i 18 anni, il 64% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 18 anni ammette di soffrirne ma, nel 90% dei casi, non ne ha mai parlato con nessuno. Il ministero della Salute con il tavolo tecnico “La salute nello sport” intende definire le indicazioni per migliorare la qualità della vita di chi pratica lo sport, quale prevenzione della salute primaria essenziale. L’attività fisica e lo sport sono il valore aggiunto per la crescita dei bambini: ne migliorano coordinazione, schemi del movimento e azioni motorie.
LA VALUTAZIONE
Il medico per la corretta diagnosi della postura, che si presenta con tre diversi quadri clinici (asimmetrica, disfunzionale, patologica), effettua il “Test Bioclinico Posturale”. È un esame a punteggio IBP che comprende: questionario anamnestico posturale, valutazione biomeccanica con scala numerica, indagine clinica, prove neuro-funzionali e recettoriali (propriocettiva, stomatognatica, visiva e vestibolare), esami biometrici tridimensionali non invasivi, in ortostasi e nel cammino, su una pedana sensorizzata di mt 2 x1 in un percorso di oltre 3 metri, con sistemi optoelettronici che studiano corpo, colonna vertebrale e piede in 3D, evidenziando qualsiasi asimmetria. Questo esame è consigliabile a partire dall’età di sei anni, per far venire alla luce problematiche strutturali nascoste o future. Bisogna coinvolgere i giovani a fare sport o attività fisica almeno un’ora al giorno, monitorati da personale opportunamente formato in postura, con iniziative di prevenzione e educazione di comportamenti sani, in una fase della vita in cui si acquisiscono e si consolidano abitudini che andranno poi a costituire i principali fattori di rischio delle malattie croniche dell’adulto e dell’anziano. Quindi insisto nell’affermare: «sport per tutti, a tutti, ma in salute».
*Medico dello Sport Coordinatore Tavolo Tecnico “La Salute nello Sport” presso il Ministero della Salute