Una frattura delle ossa ogni tre secondi nel mondo.
Un’autentica emergenza da collegare soprattutto all’allungamento dell’età media. Da qui la necessità di creare nuovi centri che si occupino proprio della malattia che origina i danni alle ossa: l’osteoporosi. Al San Raffaele di Milano è nato il primo “Bone Center” d’Italia, un centro multidisciplinare di eccellenza per la cura della patologia. L’obiettivo è quello di avvicinare la cura della malattia a 360 gradi grazie a una équipe composta da ginecologi, ortopedici, endocrinologi, ematologi ed esperti, a vario titolo. Un team super specializzato nella gestione di una patologia complessa e ad alto impatto clinico e sociale. L’osteoporosi è una silenziosa malattia killer della salute soprattutto femminile (ma ormai è diagnosticata anche negli uomini) che comporta un aumento della fragilità ossea. Colpisce prevalentemente le donne intorno ai 55 anni mentre negli uomini si presenta non prima dei 65. È una patologia sistemica dell’apparato scheletrico caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento del tessuto osseo con conseguente aumento della fragilità ossea. Una condizione che aumenta il rischio di fratture di vertebre, femore, omero e ossa del polso e della caviglia.
CONSEGUENZE
Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5 milioni di persone di cui l’80% sono donne in post menopausa. Nonostante sia una condizione clinica molto complessa è ancora, troppo spesso, sottovalutata. «A volte non viene considerata una vera malattia ma un evento quasi fisiologico perché colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa – dice Andrea Giustina, professore ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del “Bone Center” – L’osteoporosi è un problema clinico importante che comporta un aumentato rischio di frattura.
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