Più di 150mila incidenti stradali in un anno (+28,4% rispetto al 2020) con un bilancio terribile: 2.875 morti e 204.728 feriti (+28,6% rispetto al 2020).
Il bilancio del 2021 sembra un bollettino di guerra. Sono decine di migliaia le famiglie italiane colpite da una tragedia che talvolta viene trascurata o sottaciuta. Oltre alle conseguenze fisiche spesso non si considerano i traumi psicologici delle vittime e dei loro familiari. Non tutti sanno che da qualche anno esiste una sorta di pronto soccorso psicologico finanziato dalle compagnie assicurative italiane, attraverso la Fondazione Ania, rivolto a chi ha subito traumi fisici e psicologici, e ai loro familiari. Si chiama “Ania Cares”. È un servizio totalmente gratuito, al quale si può accedere chiamando il numero verde 800 893 510 operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, oppure attraverso il sito www.aniacares.it (online da fine settembre). È stato creato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma e con la Polizia di Stato. L’obiettivo principale di “Ania Cares” è di sostenere, attraverso uno specifico protocollo, le vittime che hanno subito gravi traumi o i familiari di quelle persone morte in un incidente stradale. «Si tratta di un progetto molto innovativo; direi un unicum a livello internazionale, costruito su basi scientifiche e metodologiche solidissime con il supporto dei più grandi esperti a livello mondiale di psicologia del trauma» commenta Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania.
LE CONSEGUENZE
In base ai risultati della letteratura scientifica sul tema dell’incidentalità stradale, quello che è emerso dallo studio di Fondazione Ania è che le conseguenze psicologiche dei sinistri stradali sono spesso di lunga durata, se non permanenti.