C'è chi parla di “colite spastica” e chi semplicemente di “mal di pancia”, per indicare quei dolori addominali ricorrenti, accompagnati da alterazioni dell’alvo (stipsi, diarrea o un mix dei due), gonfiore e tensione che, soprattutto dopo uno stress psico-fisico o un’infezione intestinale, si riaffacciano puntuali, mettendo a dura prova la qualità di vita e le interazioni sociali.
Gli esperti chiamano questa condizione, che interessa il 15-20% della popolazione, sindrome dell’intestino o del colon irritabile. A soffrirne sono soprattutto le donne tra i 20 e i 50 anni. La causa non è stata individuata con certezza, di certo concorrono a determinarla una predisposizione familiare, alterazioni del microbiota (disbiosi), infezioni intestinali, ma anche lo stress, problemi della sfera emotiva e sociali, intolleranza ad alcuni alimenti (quelli che producono gas), utilizzo improprio di farmaci (come antibiotici e anti-infiammatori).
I SINTOMI D’ALLARME
Nel caso invece in cui compaiono i cosiddetti sintomi d’allarme (esordio dei sintomi dopo i 50 anni, dimagrimento, anemia da carenza di ferro, sangue nelle feci, febbre, dolore che non migliora dopo l’evacuazione) questi vanno segnalati subito al medico, che provvederà a prescrivere una colonscopia per ricercare (o escludere) la presenza di polipi (ispessimenti della mucosa del colon verso l’interno delle viscere) o di lesioni tumorali. Un altro esame utile per evidenziare la presenza di alterazioni organiche è la Tac addome.