Chi si libera di una relazione tossica diventa immune

Michela Andreozzi su MoltoDonna con la Posta del cuore e di altri organi vitali

Chi si libera di una relazione tossica diventa immune
di Michela Andreozzi
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Settembre 2023, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 11:01

Cuore, amore e tutto il resto. Su MoltoDonna Michela Andreozzi risponde alle vostre lettere. Attrice, regista e sceneggiatrice scandaglia a teatro e cinema l’animo umano sui problemi del cuore e di altri organi vitali con sapiente empatia e bruciante verità. L’indirizzo a cui inviare le lettere è Molto@ilmessaggero.it

LA LETTERA

Cara Michela ho deciso di raccontare per sommi capi la mia storia superando la mia naturale ritrosia per chiedere un consiglio su come mettere in guardia altre donne dal dolore immenso e tutt’altro che immaginario causato da uomini narcisisti. Una categoria che purtroppo ho imparato a conoscere da vicino per averne frequentato uno. Sono caduta nella sua trappola nonostante il livello di istruzione e le mie esperienze. Dopo la separazione dal mio ex marito ho incontrato una persona che mi ha corteggiata con dolcezza, risultando avvolgente, empatico, pronto all’ascolto. Sembrava un uomo risolto e sincero. Mi diceva che voleva vivere per me e solo con me. Appariva l’uomo dei sogni e faticavo quasi a capacitarmi di questa fortuna. Poi col tempo, più o meno quando lui ha capito che ero innamorata, sono iniziati piccoli segnali tossici che non ho colto immediatamente. Spariva senza motivo, non si faceva trovare, non rispondeva ai messaggi nemmeno dopo fine settimana bellissimi. Alternava comunicazioni distratte a vuoti silenziosi e senza motivo. Iniziarono poi le critiche feroci e gratuite mi diceva ero infantile, viziata, persino poco intelligente da non capire che le coppie funzionano se non si frequentano troppo, cadendo naturalmente in contraddizione con l’amore tanto decantato poco prima. C’era un sadismo di sottofondo, pacato e violento assieme. MI infliggeva umiliazioni nel mettermi a confronto con le sue ex, tutte naturalmente migliori di me. Nel frattempo io mi disintegravo sotto il suo controllo. Quando decisi di troncare quel rapporto per una serie di coincidenze venni a sapere che nel suo passato c’erano altre vittime come me, esattamente come me. Tutte dissanguate dal dolore, private quasi dell’autostima. A ognuna aveva fatto credere che lui era l’anima gemella. Mi chiedo, anzi ti chiedo cara Michela, come è possibile evitare disastri di questo genere e soprattutto vorrei sapere, vista la diffusione di questo genere maschile, esistono ancora uomini con principi d’altri tempi o tutto è ormai archiviato nell’era post sentimentale?

Letizia

LA RISPOSTA DI MICHELA ANDREOZZI

Cara Letizia, benvenuta in un club grande quanto tutto il genere umano, nel senso che certe patologie sono ben distribuite tra i sessi. Ma prima facciamo chiarezza. Il narcisismo è un tratto sano della personalità comune a tutti: in buona sostanza, l’amor proprio. Il Narcisismo Patologico, invece, è un disturbo della personalità che consiste in una maschera di grandiosità a coprire una scarsissima autostima; assenza di empatia e di considerazione dell’altro; incapacità di provare sentimenti; tendenza ad usare le persone; sensibilità alle critiche, invidia e arroganza. 
È il male del nostro tempo, quello di un Ego fragile, schiacciato dal confronto continuo in una società iper-esposta e competitiva, alimentata dai social network. Chi ha questo disturbo non sa di averlo, anzi, percepisce gli altri sbagliati, come uno che guida contromano in autostrada. Andrebbe diagnosticato da uno specialista, ma è difficile, visto che evitano accuratamente di interagire con degli specialisti. È facile tuttavia capire di averne incontrato uno confrontandosi con altre persone, libri o forum, o quando si finisce da un terapeuta proprio a causa di chi in terapia non ci va. 
È anche facile confondere un NP con un semplice stronzo. La differenza è che lo stronzo, a volte, realizza di esserlo e chiede scusa, e con qualcuno prima o poi farà bene. Un NP mai. Ha uno schema di comportamento fatto di seduzione, in cui ti rincoglionisce d’amore; manipolazione, in cui ti solleva dubbi ed incertezze; svalutazione, in cui inizia a trattarti come un errore, e scarto, in cui ti molla, o meglio, si fa mollare. E intanto mente, mente, mente. Mentre condisce il tutto di triangolazioni con ex fidanzate, amanti fisse e satelliti, per alimentare il suo ego e metterti in difficoltà nel confronto.
Che fosse un NP diagnosticato o meno, ti sei trovata in una relazione tossica. Intanto brava per essere riuscita a chiudere, non è facile, una volta che si finisce nella tana DEL Bianconiglio Mannaro. Purtroppo, non c’è istruzione che tenga: i manipolatori hanno troppa più esperienza di te, si allenano per tutta la vita. Si agganciano a una tua fragilità, a una dipendenza affettiva, a un desiderio genuino di amare. Se ti scelgono, vuol dire CHE a modo tuo sei speciale.
Perdonati, non hai nessuna colpa: se ti puntano, sei fottuta. Ma poi arriva l’immunità. Come in una malattia esantematica, che fa male e lascia i segni, ma dopo non ti verrà più, se lo lascerai fuori dalla porta quando tornerà come un salmone in risalita. E saprai riconoscere tutti gli altri, uguali a lui, che verranno dopo di lui. Da bambini, dopo la febbre, ci si alzava dal letto con un paio di centimetri in più. Puoi farlo anche oggi. Alzati, misurati: sei più alta, vedi? Non ti serve un uomo d’altri tempi: ci sono uomini moderni pieni di valore. Uomini che sostengono le donne, che le rispettano, che le tutelano. Uomini che si impegnano. 
Forse non saranno molti, ma dipende anche da noi, CHE a volte non li vediamo perché non ci fanno sognare, non ci illudono, non credono nell’anima gemella.

Offrono verità, che non è sempre magica. Non ti travolgono, ma restano. Ma soprattutto non abbiamo sempre bisogno di un uomo al nostro fianco, perché la persona che dobbiamo incontrare, dopo tanto cercare, da conoscere e amare, è quella che abitiamo.

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