Stazione Termini, prateria selvaggia. Non esageriamo. Ma neanche caviamocela con qualche accattivante definizione, tipo la bella carta da visita della Capitale. La malattia di cui soffre questo luogo, tra clamorosi accoltellamenti e sciami di piccoli reati, è comune a tutte le altre stazioni con un via vai sincopato e incessante, dove si incontrano e si mischiano, confondendosi, migliaia di storie diverse. Alcune identità si inabissano nel degrado più acuto e crudo e di qui i lampi di crudeltà: una turista accoltellata “per caso” e un uomo trattato con lo stesso metodo da chi voleva sottrargli venti euro e il cellulare. In quasi tutti i casi, almeno dopo la stretta sulla vigilanza decisa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, i responsabili sono stati identificati, ricercati e catturati in poche ore, anche grazie a una fitta rete di occhi elettronici.
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