Caldo e smog, Roma Est soffoca. Allarme a Cinecittà: «Non uscite di casa»

I valori di ozono sopra il livello di guardia

Caldo e smog, Roma Est soffoca. Allarme a Cinecittà: «Non uscite di casa»
di Giampiero Valenza
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Giovedì 13 Luglio 2023, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 12:31

La massima concentrazione di ozono c’è stata il 10 luglio a Cinecittà. Alle 15 ha raggiunto quota 222, al di sopra della “soglia di informazione” (il primo campanello d’allarme), a tal punto che il Campidoglio ha dovuto invitare, con una determina, i cittadini a non uscire di casa nelle ore più calde della giornata. In particolare il consiglio è rivolto alle persone più a rischio come bambini, anziani, asmatici e affetti da malattie cardiovascolari, suggerendo di evitare di andare in giro (specie nei parchi e nelle aree periferiche), dalle 12 alle 18. 

IL CLIMA
I medici sono in allarme: questi picchi potranno durare per tutta l’estate, con una cappa che non contribuisce a migliorare le cose. Con i cambiamenti climatici e le notti tropicali, il rischio che si possa passare un’estate in mezzo al caldo e allo smog è molto reale e che quindi possano ripetersi fino a settembre queste indicazioni, che di giorno in giorno possono mutare e che possono essere lette sul sito istituzionale del Campidoglio.

Intanto, le previsioni dell’Arpa parlano di una situazione mediocre per le Pm10 da qui al prossimo 16 luglio in tutta l’area all’interno del Grande raccordo anulare. Una situazione simile per il biossido di azoto (con l’aria mediocre che toccherà buona parte della provincia, con Pomezia, Ciampino, Tivoli, Guidonia e Fiumicino).

Condizioni critiche per l’ozono: la fotografia dell’Arpa, sempre per il 16 luglio, parla di aria mediocre nell’area all’interno del Gra che va dalla Flaminia, passa dalla Tiburtina e scende fino all’Ardeatina. Andando a vedere le concentrazioni di ozono delle centraline di rilevamento della Capitale, quelle che hanno i valori più alti sono Cinecittà, Largo Preneste, Villa Ada, Tenuta del Cavaliere e Bufalotta. Valori che, tranne per Cinecittà, non hanno superato la “soglia di informazione”, ma che testimoniano come ci sia un’area, quella più a Est della città, dove si soffre di più.

«Davanti a questi superamenti di valori è sempre meglio non uscire di casa nelle ore più calde, dove possono esserci le concentrazioni maggiori di inquinanti», spiega Alessandro Miani, presidente di Sima, la Società italiana di medicina ambientale. «Il cambiamento climatico aumenta la frequenza e l’intensità delle ondate di calore e il ristagno dell’aria, con conseguenti ripercussioni in termini di aumento non solo dei livelli dell’ozono, e quindi dello smog fotochimico, ma anche dei livelli di particolato atmosferico, di per sé impattanti sulla mortalità – prosegue Miani - Solo in Italia l’Agenzia europea per l’ambiente stima 66.000 morti premature l’anno dovute alle polveri sottili e ai biossidi di azoto. Le concentrazioni di polveri sottili sono in media di 2,6 microgrammi per metro cubo più elevate nei giorni di stagnazione dell’aria. Inoltre, le temperature più elevate e la mancanza di precipitazioni che caratterizzano i sempre più lunghi periodi siccitosi determinano un aumento del rischio di incendi, che sono a loro volta una delle principali sorgenti del particolato atmosferico, con effetti visibili anche centinaia di chilometri dal sito d’incendio». 

giampiero.valenza@ilmessaggero.it

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