Roma, il mercato dei fiori resta al Centro carni. Ira degli operatori: «Siamo stretti, così affari compromessi» `

Mancano ancora i magazzini e molte piante soffriranno il freddo nella tensostruttura

Il mercato dei fiori resta al Centro carni, l'ira degli operatori: «Siamo stretti, così affari compromessi» `
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 30 Novembre 2022, 07:23 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 06:29

Il mercato dei fiori resta (almeno per ora) al Centro carni di via Palmiro Togliatti. Lo ha assicurato il Campidoglio ai 109 operatori che sono stati sfrattati dalla loro vecchia sede di via Trionfale dopo che la struttura è stata dichiarata inagibile. La soluzione, però, è temporanea: si parla di un anno e mezzo, due al massimo. Dopodiché si considererà se individuare una nuova casa per ospitare tutti gli operatori. Ma procediamo con ordine. Il Comune aveva realizzato un avviso pubblico per individuare una struttura idonea al mercato. Ha partecipato la Fiera di Roma, ma le condizioni non sarebbero state vantaggiose per il Campidoglio.

Così l'ipotesi è stata stralciata del tutto, prolungando ancora di più i tempi per dare agli operatori uno spazio definitivo.

Gli spazi del Centro Carni sono troppo stretti per gli imprenditori, così è in costruzione una tensostruttura di 1.500 metri quadri dove poter ampliare lo spazio a disposizione per la vendita. «L'impegno di questo mese e mezzo sul mercato dei fiori è stato quello di far continuare a lavorare gli operatori senza far perdere un giorno di lavoro in un momento tra le feste di novembre e Natale, che per loro è stato molto importante - dice l'assessore alle Attività Produttive del Campidoglio, Monica Lucarelli - Ci rendiamo perfettamente conto che lo spazio temporaneo trovato nello spazio dei 2.200 metri quadri è ridotto rispetto a quello che avevano al Trionfale, ma gli operatori hanno guadagnato la vicinanza alle arterie principali della città e al Raccordo anulare, e hanno uno spazio per i parcheggi».

È la stessa Lucarelli a dire che la proposta della Fiera «non era accoglibile né dal punto di vista amministrativo né di tempi: spostarli solo per pochi mesi non avrebbe avuto senso». «Abbiamo attuato tutte le misure per allestire entro questa settimana una tensostruttura che andrà a raddoppiare lo spazio. All'inizio della settimana prossima siamo in grado di garantire a ciascuno degli operatori un'area come prevista dall'aggiudicazione dei vari bandi». Intanto, però, si continua a parlare di futuro. Il mercato non dovrebbe restare lì a lungo. Due sono le soluzioni sul tavolo: una, legata a uno spazio di Ama proprio accanto al Centro Carni che potrebbe essere riqualificato e l'altra che invece punta allo spostamento al Car. «Queste sono le strade che stiamo verificando dopo aver visto che non ci sono beni disponibili nell'ambito di quelli in capo a Roma Capitale. Per noi il mercato dei fiori è strategico e importante, teniamo agli operatori e crea un servizio importante per Roma e il centro Italia».

GLI OPERATORI

Chi lavora nel settore sta vivendo un periodo difficile. «Abbiamo una metratura che si avvicina a quella del vecchio mercato, ma gli spazi sono ancora troppo piccoli - spiega Marco Campanelli, rappresentante dei grossisti - Ci mancano i magazzini: stanno cercando di ovviare con alcuni container frigo: sono sette ma ne servirebbero tre in più». Nel frattempo, gli operatori lamentano anche la posizione del mercato, poco attraente per i fiorai che al mattino vanno per gli acquisti. «Non è una delle migliori zone della città, soprattutto di notte, quando iniziamo il nostro lavoro tra le 2 e le 3.30 - prosegue Campanelli - Proprio la crisi economica, aggravata poi da questa posizione, sta compromettendo i nostri affari, a tal punto che molti di noi si stanno improvvisando rider: ormai le consegne le facciamo a domicilio, direttamente nei negozi». Secondo il rappresentante di categoria l'ex mercato di Trionfale (ora di via Palmiro Togliatti), conta circa 500 lavoratori più altrettanti dell'indotto. «Stimiamo un giro d'affari che oscilla, per tutti noi, tra i 50 e i 60 milioni di euro ogni anno - conclude - Oggi, però, non abbiamo più gli stessi affari di una volta».

giampiero.valenza@ilmessaggero.it

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