Roma, sequestrati 46 gatti in una casa a Rebibbia: la proprietaria denunciata per maltrattamenti e uccisione di animali

Roma, sequestrati 46 gatti in una casa a Rebibbia: la proprietaria denunciata per maltrattamenti e uccisione di animali
di Karen Leonardi
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Venerdì 3 Novembre 2023, 16:20

Vivevano in pessime condizioni igienico sanitarie. Quarantasei gatti sono stati sequestrati in un'abitazione a Rebibbia e la proprietaria, una donna di 53 anni, che li teneva in una struttura fatiscente realizzata sul  terrazzo di casa, tra urina, feci e sporcizia, è stata denunciata per maltrattamenti e uccisione di animali per il decesso di un gattino,affetto da gravi patologie, quale conseguenza dell'incuria).

 

Stop Animal Crimes Italia - ente nazionale di denuncia dei crimini contro gli animali - è intervenuta in seguito all’ennesima segnalazione di un nuovo caso di accumulo di mici. All’interno dell'appartamento, le guardie zoofile Pegasus e il personale qualificato dell'associazione di animalisti, hanno accertato la presenza di 46 gatti, metà dei quali cuccioli, tenuti in mezzo a cumuli di rifiuti e materiali accatastati, addirittura metà rinchiusi all’interno di una grossa gabbia, costretti a vivere tra i propri escrementi e a ripararsi sotto pedane obsolete. 
L’accesso all’appartamento è avvenuto  grazie all’intervento della polizia, resosi  necessario perché, nonostante ci fossero persone in casa, nessuno aveva risposto al telefono e alla porta.  All'interno, dopo il blitz, è stato trovato un uomo risultato dagli accertamenti ai  domiciliari per gravi reati.

Gli animali sono stati sottoposti a sequestro di polizia giudiziaria. Tutti, a parte 5 gattini che hanno già trovato trovato sistemazione presso una struttura che eseguirà la profilassi sanitaria prima dell'adozione, cercano una sistemazione idonea. Un micino, affetto da malformazioni è già deceduto, circostanza che ha fatto scattare nei confronti della proprietaria oltre al maltrattamento di animali, anche quello per uccisione come conseguenza del primo reato. Sono stati inoltre attivati i servizi sociali. «La sindrome di Noè continua a seminare vittime, il disagio sociale è spesso causa di fenomeni di accumulo patologico di gatti o cani -  dichiara Antonio Colonna, fondatore di Stop Animal Crimes Italia, esperto di zoomafia e presente in oltre mille operazioni di p.g.- e
rappresenta una problematica poco contrastata, che incrementa casi gravi di maltrattamenti». L'animalista fa anche un'altra denuncia. «Trovo anomala l’esistenza di decine di strutture, a Roma e provincia, spesso abusive o "casalinghe", che ospitano cani e gatti prelevati per strada al di fuori di quanto previsto dalla legge e che esercitano attività non autorizzata di pensione per animali (c.d. stalli), ricevendo donazioni private senza
alcun tipo di trasparenza ( attraverso richieste di versamenti su carte prepagate intestate a privati)». 

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