Roma, lo scheletro del Pigneto: c'è un nuovo indizio. «La donna aveva dei figli, li stiamo cercando»

Dagli accertamenti disposti dai pm emerge che le ossa del bacino sono state modificate dalle gravidanze

Roma, lo scheletro del Pigneto: c'è un nuovo indizio. «La donna aveva dei figli, li stiamo cercando»
di Valentina Errante
3 Minuti di Lettura
Martedì 25 Luglio 2023, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 08:52

Adesso la procura cerca i figli della donna ritrovata morta il 30 giugno in via Ettore Fieramosca al Pigneto. In attesa che gli accertamenti sul Dna stabiliscano se lo scheletro possa essere quello di Andreea Rabciuc, la romena 28enne sparita da Jesi il 12 marzo dello scorso anno, la maxi consulenza disposta dalla procura di Roma ha dato un primo risultato: si tratta di una donna adulta, che aveva sicuramente più di trent'anni (come si pensava inizialmente) ma la novità è che, dalle ossa del bacino, risulta che abbia avuto figli. Il decesso non è ancora stato datato con certezza ma i resti di una mascherina vicino al cadavere hanno indotto a ipotizzare che la donna sia morta quando l'emergenza sanitaria era già esplosa o nelle fasi immediatamente successive. Tuttavia sarà un'antropologa, incaricata dal pm Giulia Guccione, a stabilire la data esatta del decesso, finora collocato circa un anno fa.

 

LA VICENDA

Il corpo era stato estratto da un canale di scolo durante i lavori di sfalcio e pulizia da una ruspa su un'area delle Ferrovie dello Stato.

Un terreno che in passato era stato punto di incontro di sbandati e tossicodipendenti. L'elenco dei reperti trovati vicino al cadavere è stato girato dai carabinieri della compagnia di piazza Dante agli investigatori del Reparto territoriale di Ancona, dopo che la pm Irene Bilotta titolare dell'inchiesta sulla scomparsa della donna romena di 28 anni, sparita nelle campagne di Montecarotto il 12 marzo 2022, dopo una lite con il fidanzato - aveva chiesto l'esito dell'accertamento sul Dna del corpo ritrovato al Pigneto.

 

Al momento non ci sono certezza e neppure gli oggetti trovati vicino al cadavere, le cui immagini sono state diffus, hanno fornito "risposte": la collanina argentata con un crocifisso come ciondolo, simile a quello che indossava in alcune foto la ventottenne banconista in un pub a Jesi, lo zaino in tessuto di nylon nero con la scritta «Love Denny Rose». E ancora un accendino blu con la foto di Che Guevara, due bracciali, uno in gomma, bordeaux, con una scritta bianca «Justo» e l'altro con perline in plastica viola. Gli accertamenti sullo scheletro dovrebbero arrivare a breve e potrebbero dare una svolta alle indagini sulla scomparsa di Andrea. Al momento l'unico indagato con l'ipotesi di sequestro di persona è il fidanzato della giovane, Simone Gresti, 44enne di Moie, l'ultimo a vederla in vita dopo una serata tra amici in una roulotte che si trovava nel cortile di un casolare sulla Montecarottese.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA