Servizi e qualità, il sabato del villaggio

di Davide Desario
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Martedì 15 Marzo 2016, 00:01
Roma capitale e poi tutti i concerti a Milano #odio #romacaputmundi @AdriLucii 

Roma è la Capitale d’Italia. Ma sempre più spesso si stenta a crederlo. Quello che dovrebbe essere il centro del Paese sembra diventata una strana città con sia il degrado e l’abbandono di certe periferie metropolitane e sia l’anonimato di certe cittadine di provincia. Qualche esempio? Buche sull’asfalto e topi come nessuna grande capitale europea; i concerti della rockstar più famose si svolgono al Nord e non a Roma; i brand internazionali più in voga come StarBucks o Primark aprono a Milano e non all’ombra del Colosseo.

Ma la cosa più grave è come in pochissimo tempo sia crollata la qualità dei servizi offerta ai cittadini: lo stato della raccolta dei rifiuti è sotto gli occhi di tutti, così come l’accoglienza degli uffici comunali (con sedie rotte, muri sporchi, macchinette elimina file fuori uso) o l’efficienza del call center 060606 al quale rispondono gentilissimi operatori che però raramente riesco ad aiutare chi ha telefonato. L’ultima amara scoperta riguarda gli sportelli anagrafici: a Roma, capitale d’Italia appunto, il sabato sono chiusi ovunque.

Nella sede centrale di via Petroselli ma anche in quelli dislocati nei vari municipi. Insomma, un cittadino a cui hanno rubato la carta d’identità non ha alcuna possibilità per rifare il proprio documento di riconoscimento ma, almeno stando alle risposte del centralino 060606, deve aspettare la riapertura del lunedì. Nel 2016 un ennesimo disservizio inaccetabile.

davide.desario@ilmessaggero.it
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