Roma, la caccia ai sassi dipinti abbandonati in città e il gusto di scambiarsi le cose senza un motivo

Roma, la caccia ai sassi dipinti abbandonati in città e il gusto di scambiarsi le cose senza un motivo
di Pietro Piovani
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Lunedì 30 Gennaio 2023, 07:08

Più la città diventa un agglomerato di solitudini, più aumenta la voglia di comunicare, di stabilire collegamenti alternativi, e di scambiarsi cose senza motivo. Da qualche anno le persone lasciano oggetti in mezzo alla strada, o nelle stazioni, o nelle cabine telefoniche, affinché altri romani le trovino. Libri innanzitutto (lo chiamano “bookcrossing”), ma anche bigliettini, effetti personali, oppure piccole creazioni artistiche, come il fenomeno dei “sassi per un sorriso” lanciato sui social. Anche la signora Maria Di Murro, pensionata con la passione della pittura, ha deciso di spargere le sue opere nel quartiere dove vive, l’Aurelio. Sulle pietre disegna forme colorate, facce che ridono, alberelli, formiche che trasportano carichi sulla schiena ma senza perdere il buonumore. Poi abbandona i sassi nella città e dà l’annuncio sui social, a volte con una rudimentale filastrocca in cui fornisce indizi per la caccia al tesoro: «Se una foto ti vuoi fare, nella cabina devi entrare, al terzo piano la puoi trovare», eccetera.

L’idea rischiava di cadere nell’indifferenza, e invece ha avuto una sorprendente risposta: in tanti hanno partecipato al gioco mettendosi alla caccia di un sercio disegnato. Addirittura sono partite le ordinazioni: «Perché non ne lascia uno a Forte Boccea?». «Potrebbe portare il sassolino a piazza Irnerio?» richieste che però Maria non può evadere perché non guida. A che serve tutto questo darsi da fare? A niente. Ecco perché ha tanto successo.
 

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