Motorino, m'hai provocato e io ti distruggo

di Pietro Piovani
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Giovedì 20 Novembre 2014, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 23:52
Ciao sono quello che abita a Roma e se te esci con lo scooter io ci parcheggio una monovolume al posto tuo

@blattaman






È la legge della giungla metropolitana: io, automobilista al volante della mia automobile, desidero la tua eliminazione, motorinista a cavallo del tuo motorino. È un istinto naturale, ne va della sopravvivenza mia e della mia automobile. Devo cancellarti da tutte le strade, da quegli interstizi dove riesci impudentemente a inserirti superando me, che invece resto incollato nel traffico. Ti disprezzo quando sono fermo al semaforo rosso e tu riesci sempre a metterti davanti, in prima fila, pronto a scattare via appena si accende il verde. Ma soprattutto desidero la tua estinzione nel momento più duro della giornata, quando cerco un parcheggio, e trovo un mio possibile posto occupato dal tuo scooter e da altri scooter come il tuo, osceni, sfacciati, lasciati lì dove non dovrebbero stare.



È inutile che mi dica che i regolamenti comunali te lo consentono, e che gli spazi riservati alle due ruote non basterebbero neppure al 5% delle moto e dei ciclomotori circolanti a Roma. Ed è inutile che mi faccia notare come il tuo motorino occupi a malapena mezzo metro quadrato di suolo pubblico, mentre io con la mia auto di metri quadrati ne consumo almeno cinque, e che dove sosto io potrebbero sostare in cinque o sei dei tuoi simili. E ancora meno mi interessa sentire che con il tuo detestabile mezzo tu contribuisci a snellire il traffico, e che se tutti i motorinisti della città scegliessero di viaggiare al calduccio di un abitacolo, invece di esporsi alle intemperie, la mia vita sarebbe un inferno ancora peggiore di quello che è. Io so soltanto che ti odio, e trattenere dentro di me tutto questo odio mi fa male. Perciò ho deciso di spaccarti il parabrezza. Questa è Roma bellezza, e tu non ci puoi fare niente.



pietro.piovani@ilmessaggero.it