Della Capitale conosco tutto. Anzi, niente

di Davide Desario
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Martedì 31 Marzo 2015, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 00:21
Roma è unica perché dopo una vita da romano hai sempre qualcosa di magico e nuovo da scoprire!!!

@VaniaDelli

Dario i quaranta li ha superati da un pezzo. Eppure la sua adolescenza la ricorda bene. Quelle giornate trascorse per strada nella periferia di Roma a dare calci a un pallone, in sella a un motorino truccato, tra degrado e anime inquiete. Stava sempre lì tra la piazzetta, la scuola e il bar. E al centro di Roma ci andava solo in casi eccezionali: un appuntamento con una pischella in via del Corso, una partita allo stadio, un concerto al PalaEur.



Per caso la vita di Dario ha incrociato quella di Simone che di anni ne ha appena 18. Suo padre, ai tempi della scuola, prima di diventare amico di Dario era stato un nemico vero al punto da dargli tante di quelle botte che ancora se le ricorda. L’altro giorno Dario era in auto proprio con Simone, direzione Prati. E si è reso conto che quel ragazzo, come molti altri ragazzi di periferia, Roma la conosce poco. «Lo sai che è questa?» gli ha chiesto sul Lungotevere. E non avendo risposta: «E’ la Sinagoga, qui pregano gli ebrei che sono più romani di me e di te messi insieme». E più avanti: «Questa è l’isola Tiberina, e quello è il Fatebenefratelli. Lo sai quanti romani ci sono nati?». E ancora: «Questa è l’Ara Pacis». Simone guarda in silenzio dal finestrino. Poi fa: «Là dietro c’è piazzale Clodio, ve’? Mammamia che brutti ricordi».



Gelo. Poi Dario rompe l’imbarazzo: «Ti piace Roma?». «Avoja - risponde Simone - Secondo me, a scuola oltre italiano e matematica, almeno per noi di Roma, ci dovrebbe essere pure l’ora che ti insegna la città».



davide.desario@ilmessaggero.it