Matriciana con l'aglio e carciofi con la mentuccia: decide il sindaco

di Pietro Piovani
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Febbraio 2015, 23:38 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 13:50
E dopo il caso dell'aglio nell' #amatriciana, stasera #Cracco dirà che va la panna nella carbonara

@AngeloDalex








L'energia con cui il Comune di Amatrice censura chiunque si azzardi a parlare di pasta alla matriciana senza il suo permesso, ammettiamolo, incute un certo timore. Persino la star internazionale della cucina Carlo Cracco ha dovuto chiedere scusa e assicurare che non lo farà più. D’accordo, quell’idea di metterci l’aglio suonava piuttosto male, ma di che vogliamo sorprenderci? Si sa che i grandi chef non cucinano i loro piatti, li «interpretano», Cracco nella sua carriera può vantare invenzioni come il risotto con acciughe, limone e cacao, e allora mica ci possiamo scandalizzare se aggiunge un po' di aglio al guanciale e al pomodoro.



Il gusto non è mai giusto, né sbagliato, ognuno ha il diritto di avere il suo palato. Da qualche tempo però quando si parla di cucina sembra che non sia importante stabilire qual è la ricetta più buona, bensì qual è quella «vera»: c’è la vera matriciana, la vera carbonara, il resto è vietato.



Così la comunità di Amatrice si batte con tutte le forze in difesa della sua vera matriciana, e per chi osa correggere la ricetta anche solo con una spolverata di parmigiano scatta la scomunica del sindaco. È comprensibile l’aspirazione di difendere un marchio che al piccolo comune reatino porta turismo e prestigio. Ma a parte il fatto che l’origine amatriciana della matriciana è tutta da dimostrare (potrebbe essere l’invenzione di un oste romano), un’amministrazione pubblica che si autonomina depositaria di una ricetta ufficiale fa un po’ paura.



Pensiamo se questa pratica si diffondesse anche nel resto d’Italia: può essere il Campidoglio a stabilire se nei carciofi alla romana ci va la mentuccia? E la giunta di Milano può dettare gli ingredienti del risotto allo zafferano? E se Putin si accorge che nel ristorante di Cracco viene servita l’insalata russa caramellata, l’Italia rischia di fare la fine dell’Ucraina?



pietro.piovani@ilmessaggero.it