Gli untori influenzali e i loro starnuti

di Marco Pasqua
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Lunedì 6 Gennaio 2014, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 09:13
Ieri al supermercato una bimba

nell’indifferenza assoluta

dei genitori mi ha riempita di starnuti

Risultato oggi KO. Evviva new education




@KikkaJolie



La stagione dell'influenza è iniziata. I bollettini sulla diffusione del virus hanno già iniziato a circolare con la stessa preoccupante insistenza delle allerte meteorologiche della Protezione civile. E così, il popolo degli ipocondriaci ha iniziato a mettere in atto il (disperato) piano per ridurre le probabilità di ammalarsi. Spremute d'arancia per quelli ”bio”, medicine per rafforzare le difese immunitarie (generalmente assunte a inizio stagione) e poi rimedi spot la cui efficacia è spesso discutibile. E poi c’è la guerra contro i ”nemici”: i colpi d'aria, gli sbalzi di temperatura e, infine, quelle centrifughe di microbi chiamate luoghi pubblici. Dai cinema ai teatri ma, soprattutto, ai mezzi pubblici. Gli autobus e le metropolitane romane sono note per le condizioni nelle quali costringono a viaggiare i propri passeggeri: sempre più simili a quelle di carro bestiame che ad un mezzo di trasporto degno di una capitale. Ed è qui che si annida il nemico numero uno: gli influenzati/raffreddati maleducati.



Vale a dire quelli che quando starnutiscono e tossiscono hanno la buona abitudine di non mettere la mano davanti alla bocca. Per rispetto ed educazione. Untori ambulanti, spesso consapevoli di esserlo, veri e propri attentati alla salute dei sani che vogliono continuare ad esserlo. Eppure basterebbe così poco. Basterebbe iniziare dai più piccoli: educarli al rispetto dell'altro, coprendosi la bocca. E pazienza se tanto alla fine l'influenza te la prendi lo stesso.



marco.pasqua@ilmessaggero.it