Donne, un consiglio: un urlo ci salverà

di Maria Lombardi
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Giovedì 6 Novembre 2014, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 00:08
Molestie obbligate in strada

per le donne che passeggiano

New York come Il Cairo come Roma


@mariperrero



Roma di notte. Valentina e la sua amica Linda escono dal teatro Ambra Jovinelli e vanno verso la macchina parcheggiata vicino al mercato Esquilino. C'è un uomo accovacciato in un angolo buio. Valentina lo vede e si inquieta, calcola i passi, pensa: possiamo farcela a salire in auto e fuggire. Si sbaglia, quel tipo è più veloce, con un salto le è addosso, la scaraventa a terra e tenta di strapparle le chiavi. Linda urla con una forza sconosciuta mentre l'uomo lotta con Valentina e le sbatte la testa sull’asfalto. Non fosse stato per le grida di Linda, una nota fissa, chissà come sarebbe andata. I carabinieri la sentono e sono lì in un attimo, salvano Valentina e l'amica, ammanettano l'uomo. È la notte di Halloween.



Roma di giorno. Una ragazza di 26 anni, jeans e maglietta accollata, va in giro per la città con una piccola telecamera. Registra per ore i commenti molesti che la inseguono, lo stesso video già fatto a New York e al Cairo. «Amoooree....», «Ciao bella!», «Sola?». Non c'è uomo che non l'aggredisca con una battuta, uno sguardo malizioso, un fischio. A Linda in caserma hanno fatto i complimenti: grande voce. E lei vorrebbe tornare all’Esquilino e sputare in faccia al tipo che stava sulla porta del Bed and Breakfast, ha visto la scena e non si è mosso. È bene saperlo, se siamo in strada per i fatti nostri ci vedono tutti benissimo e ci infastidiscono. Se siamo in pericolo diventiamo invisibili. Non ci resta che urlare, sempre, di paura rabbia tristezza o che. Comunque urlare, indignate.



maria.lombardi@ilmessaggero.it