C’è crisi, per Natale mi compro la Jaguar

di Mauro Evangelisti
2 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Dicembre 2013, 22:41 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 12:37
Gli addobbi di via Condotti

e l'albero sulla scalinata

di piazza di Spagna.

Voil Roma servita! ;)

@Kikkablues01 Siamo entrati nella stagione di «e se non ci vediamo più, auguri». Tra undici giorni sarebbe Natale, ma al centro di Roma, se ti guardi in giro, se non fosse per le luminare multicolor di via del Corso o 3d di via Veneto, neppure te ne accorgeresti. Non bisogna andare troppo indietro nel tempo: solo sette-otto anni fa le due settimane che precedevano il Natale erano segnate da biblici assalti al centro storico, memorabili piani del traffico, grovigli di code, parcheggi a castello, strade dello shopping con flussi claustrofobici con buste e bustoni che quasi camminavano da soli. Certo, oggi - penultimo sabato prima di Natale - l’invasione del centro e delle strade commerciali (e dei centri commerciali) ci sarà, ma nulla di paragonabile al passato. Colpa della crisi economica, dei salari ballerini, della disoccupazione (specie tra i più giovani). Ma in un mondo in cui chi protesta perché non arriva alla fine del mese poi se ne va via sulla Jaguar di un amico altrettanto disperato (e forze sazio), ogni interpretazione traballa. I negozi registrano il calo dei consumi, Confesercenti parla di una contrazione del 10 per cento, eppure vedi che gli iPhone 5S o i Galaxy 4 non prendono polvere sulle vetrine, e si parla di spese da 600-700 euro (anche con gli abbonamenti non li regalano). Il settore dell’abbigliamento ogni anno disegna frecce verso il basso, però stando ai dati di Fiumicino gli aerei per le vacanze di Natale sono pieni (anche in uscita). Conta (moltissimo) la crisi, ma conta il cambiamento della graduatoria dei nostri desideri.

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it

twitter: @mauroev