Roma, Villaggio Olimpico pedonale: le fazioni si sfidano in piazza

Roma, Villaggio Olimpico pedonale: le fazioni si sfidano in piazza
di Maria Lombardi
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Martedì 14 Luglio 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 09:24

Volano i sì e volano i no al Villaggio Olimpico, nel pomeriggio del faccia a faccia che trasforma piazza Jan Palash in un’arena. Il venticello agita i manifesti appesi alle finestre e i volantini che passano di mano in mano. Sì alla riqualificazione. No al taglio dei parcheggi. Sì al «giardino lineare», immaginate quest’area incolta che diventa un bel parco urbano. No alla ghiaia al posto del prato. Volano fischi e applausi, bravo e buhhh tra le sedie verdi sistemate a distanza. Nelle prime fila i fan del cambiamento, con gli esponenti del secondo municipio a illustrare il piano che dovrebbe rivoluzionare viale della XVII Olimpiade, farne un’isola pedonale a metà, cucire insieme le tre aiuole che al momento sono ammassi di erbacce, modificare la viabilità e pazienza se si perde qualche posto auto. Più in fondo, i contestatori, quelli che di una nuova isola pedonale non vedono la necessità, «un’altra ancora?», e vorrebbero la cura del prato che c’è «invece che cancellarlo». Ogni fazione ha il suo bar di riferimento, all’Angel’s Coffee si incontra chi fa il tifo per l’isola e al Boh bar chi la contesta. Se vogliamo investire un milione e 680mila euro nel Villaggio Olimpico, insistono gli esponenti della giunta, è perché lo amiamo, e intendiamo far rinascere «questo quartiere bellissimo». Bellissimo?, s’infuria Mariangela. «Venite la sera sotto casa mia, in viale degli Olimpionici, pieno di zingari e trans. Non serve buttare quello che c’è, si deve pulire», la residente si riferisce alle sterpaglie che soffocano i pratio. E così, i sessant’anni del Villaggio nato nel 1960 «non solo per ospitare gli atleti delle Olimpiadi», spiega Mario Ciotti del Comitato villaggio olimpico riqualifichiamo, «le case furono costruite dall’Incis per gli impiegati statali e per qualche mese vi abitarono gli sportivi», insomma il compleanno del quartiere più volte - nella sua storia - caduto in disgrazia e risorto si festeggia tra gli insulti. Comitato pro e contro a darsi battaglia, non serve ripetere dal palco «siamo qui per un confronto». L’opposizione - con FdI in testa - all’attacco. Ed è partita anche una raccolta di firme del comitato Tutela Villaggio Olimpico per chiedere un referendum municipale. «Dovrebbero votare tutti i residenti del municipio, costerebbe più dei lavori», fa notare qualcuno.

IL PIANO
Lo illustra il presidente del II Municipio Francesca Del Bello. «Si tratta di un recupero del progetto originario degli architetti Libera, Moretti e Luccichenti che prevedeva il grande parco urbano lineare», spiega la presidente. Ci sarà una vasta area «semipedonale» con parchi giochi, uno spazio da vivere dove adesso c’è una giungla abbandonata. «Le aree asfaltate saranno ridotte dagli attuali quasi 25mila metri quadrati ai 19mila, la superficie verde resterà la stessa, saranno piantati 40 nuovi alberi. L’area del mercato del venerdì che adesso è un parcheggio sarà una piazza pavimentata e alberata». Il mercato è salvo. E il prato di ghiaia? I posti auto in meno? «Ci sarà una parte di prato pavimentata con materiale lapideo stabilizzato, assolutamente naturale. Degli attuali 486 posti, i 176 dell’area del mercato spariranno. Sulle strade sono 308, di questi 304 saranno redistribuiti». Giampaolo Giovannelli, assessore ai Lavori pubblici del II municipio, cerca il dialogo «puntiamo a un percorso partecipativo per migliorare il progetto senza stravolgerlo». E l’assessore al Verde del Municipio, Rino Fabiano assicura: «Faremo noi la manutenzione dei prati». Pensate a recuperare quelli che ci sono e a curarli, replicano quelli del no, invece di inventarne di «finti». Alessandra Pistolese del comitato tutela Villaggio Olimpico: «Questo quartiere ha bisogno urgente di una manutenzione straordinaria del verde e dei marciapiedi. E poi gli interventi proposti che stravolgono la viabilità vanno a intasare altre strade». Secondo il piano viale della XVII Olimpiade sarà percorribile da viale Tiziano fino a via Svizzera e poi da via Norvegia, la  viabilità trasversale sarà possibile solo in via Belgio. Federica Alatri agronoma, «ma quale parco urbano? Non hanno idea di cosa sia un parco urbano». E Beatrice Luzzi del Comitato spontaneo villaggio olimpico, «qui non c’è bisogno di altre aree pedonali, ce ne sono tante e abbandonate».

 



IL DEGRADO
«Più che degrado tanta zozzeria», taglia corto Alessandro. Ma si fatica a camminare su marciapiedi rotti ed erbacce. Tante volte è decaduta e rinata quella piana tra la collina di Villa Glori, il Tevere, la Via Flaminia e i Parioli, da sempre stata occupata da impianti sportivi (nei primi del Novecento c'erano il Campo corse Parioli per i cavalli, lo Stadio Nazionale, l’ippodromo di Villa Glori)  Quando cominciarono nel 1958 i lavori per costruire il Villaggio lì c’era una baraccopoli, sin dagli anni Quaranta, si chiamava Campo Parioli, quasi 500 casupole. Poi il declino. «Quando le case erano dell’Incis - ricorda Mario Ciotti - il verde era curatissimo». Poi gli edifici passarono all’Ater e la storia è cambiata. «Negli Anni 80 il Villaggio era diventato una piazza di spaccio e prostituzione», viale degli Olimpionici la notte pien di trans.
Un accenno di rinascita con l’arrivo dell’Auditorium e poi del Maxii, «le case dell’ente sono state vendute agli inquilini, c’è stato un ricambio generazionale». Sono tornati i passeggini sui viali dove si incontravano solo anziani. E adesso una nuova occasione per risorgere che però spacca il Villaggio. 
«Gli intererventi a favore sono stati comunque più numerosi di quelli contrari», assicura l'assessore Giovannelli. Il confronto continua. Il Municipio esaminerà adesso le proposte che i cittadini avranno inviato entro il 23 luglio e pubblicamente comunicherà gli esiti. Dopo il progetto andrà in Conferenza dei servizi.

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