Nuovo stadio Roma, Pietralata esulta: «Sarà un risorgimento, imprese e cittadini ne guadagneranno»

Viaggio nel quartiere dove sorgerà l’impianto: «Sarà un risorgimento»

Nuovo stadio Roma, Pietralata esulta: «Sarà un risorgimento, imprese e cittadini ne guadagneranno»
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 09:30

A Pietralata, tra i commercianti della zona, non si parla d’altro. Il nuovo stadio della Roma ha superato anche il caro bollette. Anzi, l’ufficialità del progetto, che ha come target il 2027, ha restituito entusiasmo. E già perché l’impianto da 62 mila posti sarà un volano per la riqualificazione della zona ma soprattutto per il commercio. «Siamo contentissimi che la Roma abbia scelto questa zona. Soprattutto per chi come noi lavora nella ristorazione un progetto così non può che portare giovamento. Insomma maggiori introiti. Almeno speriamo» dice Stefano proprietario di “Ostè”. «Qui tutti sono contenti. Il progetto porterà ad una riqualificazione del quartiere. Qui c’è gente che ha comprato casa nel 68 e ancora aspetta lo SDO (Sistema Direzionale Orientale, ndr). Poi tanto ci sarà sempre chi si lamenterà ma lo avrebbe fatto in ogni caso e non vanno ascoltati». 

QUESTIONE DI CUORE
«Abbiamo aperto sei mesi fa, prima che arrivasse questa notizia.

Non potevamo avere battesimo migliore. Penso che da certe situazione la città può solo trarne vantaggio. Se proprio si vuole andare a cercare il pelo nell’uovo potremmo dire che c’è un filo di preoccupazione su come verrà gestita la vicinanza con l’ospedale Pertini» sottolinea Matteo del ristorante “Belli de nonna”. «Dal punto di vista del tifo è una mezza tragedia: sono della Juventus. Ma a parte questo io credo che gli aspetti positivi superino di gran lunga quelli negativi. L’alimentari è stato aperto un anno e mezzo fa e va bene, con lo stadio sicuramente migliorerà. Certo... sempre che ci arriviamo al 2027. Il caro bollette ci sta mettendo a dura prova» rimarca Domenica dell’alimentari “Sotto casa”. La struttura dovrebbe sorgere a sinistra della stazione della metro B Quintiliani, oggi uno spazio abbandonato e qui e lì riempito da qualche carrozziere. Al di là di una rete arrugginita c’è un capannone di un autodemolitore. Che il cuore di Pietralata sia romanista lo vedi anche da lì: un muro di mattoni, nascosto da qualche erbaccia, è colorato di giallo e rosso.

 

Tutto attorno, però, il degrado. «È la buona occasione per una riqualificazione generale del territorio, ripulirlo e per rimettere a posto le strade», dice Adolfo, 74 anni, uno di quelli che ha vissuto per una vita con l’abbonamento allo stadio in tasca. «Ora per andare all’Olimpico ci metto quaranta minuti se va bene... domani ci andrò a piedi. Guardi si vede da casa mia dove sarà lo stadio» dice tutto euforico Fabio che abita in via Viollier. «E’ finita la pace» dice ridendo la signora Elena che si è traferita qui negli anni 70. Ma lo dice scherzando perché «sse mi sente mio marito e i miei figli “m’ammazzano”... capirai vivono per la Roma». 

VIA AL COUNT-DOWN
A largo Beltramelli, l’edicolante che lavora proprio sulla piazza, è felice: «Credo che sia un grande vantaggio per la zona. Porterà nuovi acquirenti e soprattutto la zona si rivaluterà». Maria che lavora da “Alice” è laziale ma ha già trovato la ricetta: «consoleremo i romanisti con la pizza dopo ogni sconfitta... speriamo siano tante». Giovanni, cuore giallorosso e proprietario de “L’Altro caffè” mentre serve un cappuccino ascolta la radio della Roma. Basta guardare i suoi occhi come brillano per rendersi conto che non vede l’ora di sentire i cori della Sud. Lo stadio sorgerà a poche centinaia di metri dal suo locale che nei suoi sogni vede già come il nuovo ritrovo dei tifosi romanisti. A Pietralata il count down è già iniziato. La festa anche.
 

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