Continua ad Ariccia la triste conta dei suicidi dal ponte monumentale: ieri poco dopo le otto è stato ritrovato il corpo di un medico 43enne di Albano che il giorno prima aveva interrotto i contatti con i familiari. Solo una settimana dopo l'estremo gesto di Valerio, il diciottenne di Cinecittà, lanciatosi nel vuoto dal viadotto lungo la via Appia e ritrovato anche lui ad alcuni giorni dalla scomparsa, l'ennesima tragedia ha coinvolto un medico psicoterapeuta di Albano che mai aveva fatto presagire alla compagna e ai genitori i tormenti che evidentemente lo stavano consumando. Il corpo del 43enne, come quello di Valerio e tanti altri prima di loro, è stato rintracciato dopo una dozzina di ore di ricerche tra la fitta vegetazione ai piedi del ponte di Ariccia, dal lato del parco dei principi Chigi.
Ponte di Ariccia, la triste conta dei suicidi
L'uomo avrebbe lasciato una lettera alla compagna e ai genitori nella quale potrebbe aver spiegato i motivi del suo gesto. Ariccia ancora una volta si è risvegliata agghiacciata, basita, dispiaciuta per l'ennesima tragedia che va ad alimentare quello che ormai è uno stillicidio al quale nessuno sembra riuscire a porre fine.
Si contano a decine i morti e i tentati suicidi verificatisi solo negli ultimi anni.
Valerio Duro trovato morto sotto il ponte di Ariccia: era sparito da Cinecittà, aveva 18 anni
Le reti di protezione installate una ventina di anni fa, per un lungo periodo, sembravano aver fatto cadere nell'oblio la triste nomea che il viadotto si portava avanti nei decenni precedenti, quella, appunto, di ponte dei suicidi, ripresi invece in un crescendo terrificante almeno da un decennio. Le reti di protezione, giudicate già da tempo assolutamente insufficienti hanno contribuito però anche a salvare tante vite: le cronache testimoniano di poliziotti, carabinieri ed altri operatori delle forze dell'ordine, a volte anche passanti diventati loro malgrado eroi per caso, che hanno letteralmente ripreso per mani e piedi gli aspiranti suicidi; bloccati e raggiunti sulle griglie protettive installate sotto il parapetto del ponte. Ma adesso, evidentemente, servono interventi urgenti e risolutivi.
Da mesi il ponte è in fase di ristrutturazione straordinaria e il Comune, insieme all'Anas, responsabile dei lavori, ha già approntato un progetto per mettere in sicurezza il viadotto.
«Davanti all'estremo gesto dice il sindaco Gianluca Staccoli - non si può che restare in silenzio, rispettare e onorare il ricordo delle persone che non ci sono più.
Benevento, ragazzo di 19 anni si spara dopo il rimprovero del padre: è gravissimo
IL PRIMO CITTADINO
«Non possiamo più assistere inermi a un fenomeno così grave e con i pericoli di emulazione che comporta ancora Staccoli-. Al nuovo sistema di reti di protezione già previsto con i lavori di ristrutturazione che Anas sta portando avanti abbiamo affiancato un progetto che prevede l'installazione di telecamere dotate di strumenti che in base ai movimenti delle persone sul ponte possano intervenire in caso di bisogno e allertare una centrale di pronto intervento. In combinazione lavorerà un dissuasore vocale che si attiva quando si scavalca il parapetto e ci si dirige verso le reti». L'amministrazione comunale ci sta già lavorando: per le reti è questione di alcuni mesi altrettanti dovrebbero volerci per l'impianto di audio-video sorveglianza.