È della
sorella del boss l’auto andata a fuoco nella notte tra lunedì e martedì a
Ostia Nuova. Lo hanno appurato in queste ore le indagini degli inquirenti che hanno accertato che la vettura carbonizzata in via Forni appartiene alla sorella di
Massimo Cardoni detto «
Baficchio», il 51enne gambizzato in via Cagni nell’ottobre del 2015 e cugino di Giovanni Galleoni detto anche lui «Baficchio» ucciso nel novembre del 2011 in via Forni insieme a Francesco Antonini detto «Sorcanera». Non un nome qualsiasi, dunque, né un’auto qualsiasi. Ma un segnale ben preciso. Qualcuno ha voluto intimidire la famiglia dei boss, rivali degli Spada. E il tutto nella stessa notte in cui sei colpi di calibro 9 vengono scaricati contro il portone di un affiliato del clan degli «zingari». È la conferma che a Ostia è in atto una vera guerra tra clan. Gli Spada contro i Baficchio, rivali da sempre, in una zona peraltro sotto il controllo dei Fasciani con i sudamericani, i cosiddetti «cileni» pronti a tentare il salto di qualità che da manovalanza delle organizzazioni criminali hanno deciso di contare e di «prendersi» la piazza di spaccio.
Lo scenario
Messaggi. Quelli inquietanti, indirizzati alle famiglie dei boss. E quelli della collaborazione alle indagini di Michael Cardoni, figlio di Massimo «Baficchio» che ha deciso di pentirsi e aiutare le forze dell’ordine a far arrestare i malavitosi del litorale. Gli inquirenti stanno cercando di rimettere ordine nel «risiko» criminale di Ostia, perché qualcosa di grosso si sta muovendo negli assetti ma ancora non ne è evidente la direzione. Una nuova stagione di fuoco sta per aprirsi a Ostia. O forse già si è aperta.