Roma, gli Ncc tornano in piazza, riesplode la protesta

Le proteste del 2018
di Alessia Marani
2 Minuti di Lettura
Martedì 16 Giugno 2020, 12:22

Dopo gli ultras, gli Ncc. Domani, mercoledì 17 giugno, gli Ncc della Capitale (e non solo) torneranno in piazza. Nel 2018 la loro protesta aveva infiammato Roma e costretto il Governo a temporeggiare sulla riforma del meccanismo delle licenze. La categoria si riunirà dalle 10 alle 14 in un presidio a piazza San Silvestro. Era stato chiesto in Questura di potere arrivare fin sotto le finestre di Montecitorio, permesso però non concesso. Non solo. Anche i tassisti romani sono pronti a mobilitarsi e online rimbalza l'appello a riunirsi "sotto gli Archivi" ovvero davanti al palazzo della Mobilità all'Eur in un giorno non meglio definito per protestare contro la nuova applicazione Taxiweb del Campidoglio.

Coronavirus, sarà un annno nero per il turismo: presenze previste in calo del 60%

Ma torniamo agli Ncc. La mobilitazione porta la firma di ANITraV, Federnoleggio-Confesercenti e FIA Confindustria.  «Lo scopo della manifestazione - si legge in una nota - è quello di sostenere gli emendamenti proposti dalle associazioni e presentati, un po' da tutti le forze politiche, in Parlamento. Il Governo non può dimenticare le imprese e gli operatori del noleggio con conducente che, se non aiutate, dovranno chiudere le proprie attività con conseguenze gravissime».

Fiumicino, 120 voli e 12 paesi europei collegati, i tedeschi i primi in arrivo: «Andiamo in Costiera e a Capri»

Il riferimento è alle conseguenze della crisi dovuta al Covid sull'economia delle imprese, collegate soprattutto all'indotto del turismo, rimasto al palo. Gli emendamenti proposti riguardano una serie di interventi che vanno da un calcolo sul contributo a fondo perduto fatto sui mesi di aprile, maggio e giugno  riferiti agli anni 2019/2020 e non solo sul mese di aprile così come previsto nel DL 34/2020; una rimodulazione della cassa integrazione su 9 settimane; una proroga della sospensione dei leasing e mutui almeno fino al 31 marzo 2021; un riconoscimento di credito d'imposta al 110% per l'utenza che utilizzi servizi di Ncc e taxi; un utilizzo degli autoservizi pubblici non di linea quali servizi che integrino il trasporto pubblico di linea. Nel 2018 gli Ncc avevano fatto sentire la loro voce con scontri e petardi esplosi sotto al Senato. Alcuni dei manifestanti, allora, indossavano i gilet gialli e a fine giornata si contarono un contuso tra i manifestanti e sei tra le forze dell'ordine. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA