Capodanno senza la Metro B e la Roma-Lido, la protesta dei macchinisti

Capodanno senza la Metro B e la Roma-Lido, la protesta dei macchinisti
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 20 Dicembre 2018, 09:35

Come non detto. I treni dell’Atac a Capodanno non sfrecceranno su tutte le linee fino alle 3.30 del mattino, come promesso dalla partecipata dei trasporti. Il nuovo orario per la notte di San Silvestro, che aveva il merito di avvicinare Roma alle altre capitali dell’occidente (a Londra, per dire, il metrò resta aperto h24), dovrebbe sopravvivere solo sulla linea A e sulla C, che viaggia con treni senza conducente. Salterà invece, quasi sicuramente, sulla metro B e sulle ferrovie urbane, dalla Roma-Lido alla Roma-Viterbo. Tutto a dispetto degli annunci del M5S.
IL PREMIO CONTESTATO
Questione di bonus. Il premio che i macchinisti dovrebbero intascare per lavorare l’ultimo dell’anno. L’azienda ha deciso di elargirlo solo a chi sarà in cabina di guida nel turno di notte, chi insomma salterà il cenone in famiglia pur di assicurare le corse a romani e turisti. I bellicosi sindacati interni, invece, vorrebbero che il gettone finisse in tasca a chiunque lavorerà il 31 dicembre, compreso chi magari staccherà all’ora di pranzo. La trattativa con la società comunale si è incagliata su questo punto e se non si troverà un accordo oggi pomeriggio, quando è in programma l’ultimo, traballante “tavolo” di trattativa con le corporazioni, è probabile che per tre linee su cinque l’estensione delle corse fino alle 3.30 sia cancellata.
L’azienda ragiona grosso modo così: il 31 dicembre è un lunedì, insomma un giorno lavorativo normale, nemmeno un festivo. Quindi il bonus, intorno ai 170 euro lordi, dovrebbe finire solo nella busta paga di chi lavorerà oltre le 23.30, che è l’orario di chiusura normale, previsto dal contratto di servizio col Campidoglio.
FINO A 170 EURO
Dall’altro capo della contesa, i macchinisti, spalleggiati da molti sindacati, soprattutto le mini-sigle, le più battagliere, pretendono l’«extra» per tutti, a prescindere, come diceva Totò. L’anno scorso, sostengono, si è fatto così, con un bonus progressivo: circa 40 euro per chi lavorava la mattina, fino ai 170 euro per chi era alla guida del treno all’ultima corsa delle 2.30. Quanto risparmiato, stavolta verrebbe investito dall’azienda per arruolare un migliaio di autisti in più, da spedire a bordo dei bus sempre la notte del 31. «Ma se non danno il gettone a tutti - si leggeva ieri nelle chat dei macchinisti - i volontari saranno pochissimi». Sarebbe impossibile quindi allungare il servizio fino all’orario promesso, cioè le 3.30, un’ora in più dello scorso anno.
L’operazione dovrebbe riuscire sulla metro A e sulla C, che non ha bisogno di conducenti, mentre già sulla linea blu le corse oltre la mezzanotte sarebbero più che in forse. Stesso discorso sulle ferrovie urbane, specialmente sulla Roma-Lido, dove i macchinisti, quasi tutti giovani capitreno promossi di fresco, avevano respinto l’idea di lavorare durante il cenone, ancor prima che si iniziasse a parlare di premi. 
 

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