Prima l’hanno cercato in ospedale dove venerdì mattina doveva essere di turno, invece una volta arrivati a Tor Vergata, i poliziotti hanno appreso che il medico da loro ricercato era «in malattia». Quindi hanno imboccato la direzione per Palestrina, dove il professionista 47enne risiede, e una volta bussato alla porta del suo villino, lo hanno trovato praticamente “fatto” di crack in compagnia di una coppia di tossicodipendenti pregiudicati di 56 e 53 anni. In casa aveva, tra bottiglie di alcolici vuote, montagne di cartine e un coltello sporco di stupefacente, aveva un panetto di hashish di circa 100 grammi e 6 ovuli contenenti la medesima sostanza pari a 61 grammi, oltre a 2 involucri di cellophane contenenti 0,66 grammi di crack rinvenuti sul comodino della stanza da letto in uso alla coppia.
Non solo.
IL COMPORTAMENTO
A. G., questo il nome del professionista, prestava servizio come anestesista rianimatore prettamente in sala operatoria e nelle terapia intensiva del policlinico. Sia lui che la coppia di ospiti sono stati arrestati in flagranza di reato dagli agenti della squadra investigativa del Commissariato Romanina con l’accusa di spaccio di stupefacenti.
La Procura di Tivoli, appunto, ne ha chiesto la convalida. Al momento non ci sono elementi per affermarlo, ma gli inquirenti stanno verificando se il medico spacciasse anche in corsia. Una evenienza, tuttavia, ritenuta difficile dal momento che A. G., specie nell’ultimo periodo, al lavoro mancava spesso, usufruiva continuamente di permessi e giorni di malattia. A detta dei colleghi, infatti, più volte si sarebbe presentato in ospedale «poco lucido», specie dopo le nottate “brave” trascorse nelle piazze di spaccio di Tor Bella Monaca e Cinecittà, come avevano avuto modo di appurare gli agenti nel corso di alcuni pedinamenti. Come se non bastasse, il medico era stato visto girare in compagnia di alcuni noti spacciatori di Roma Est.
LE VOCI DI PIAZZA
Nelle piazze girava ormai la voce di un insolito pusher, ribattezzato «il medico». Se il personaggio fosse reale o meno era, però, tutto da scoprire. Ma ecco che torna alla mente degli inquirenti un episodio del passato. L’anestesista, di fatti, era già incappato in un controllo della polizia. Un anno fa gli agenti si erano imbattuti in lui durante alcune verifiche in un palazzo di via Ciamarra sospettato di essere covo di spacciatori. Qualcuno, però, si rese conto dell’arrivo della polizia e ci fu un fuggi fuggi per le scale. Nell’androne spuntò proprio il medico: «Sono qui per una visita», fu pronta la sua giustificazione. Passa il tempo, le voci si fanno insistenti e l’altro giorno l’arresto.
LE VERIFICHE
Intanto, l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, si dice pronto a chiedere la radiazione del professionista dall’Ordine dei medici. «Il Policlinico Tor Vergata che ha collaborato alle indagini - spiega D’Amato - mi ha comunicato che segnalerà il caso all’Ordine dei medici per le opportune valutazioni, fino alla radiazione. Una condotta simile, se verificata, rende incompatibile la permanenza all’Ordine di chi tradisce il giuramento di Ippocrate». D’Amato ha quindi ringraziato la Polizia di Stato per il lavoro svolto.