Ai Castelli si contano i danni dopo la bomba d'acqua: allagata la galleria dell'Appia

I vigili del fuoco nella galleria dell'Appia Bis allagata dall'acqua
di di Luigi Jovino
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Martedì 3 Settembre 2019, 16:13
Il maltempo non dà tregua. Ieri i nuovi temporali ai Castelli hanno aggravato una situazione già critica per le intense precipitazioni dei giorni scorsi. Di nuovo problemi per le gallerie dell’Appia bis nel comune di Albano, che domenica sono state inondate da un fiume d’acqua. Alcuni automobilisti sono rimasti intrappolati e le loro autovetture immerse in oltre un metro d’acqua. I vigili del fuoco di Marino intervenuti con speciali attrezzature, hanno tratto in salvo gli automobilisti in preda al panico. Rimane interdetta al traffico la galleria nella direzione da Ariccia verso Roma, da via delle Grotte a via Vascarelle. Nicola Marini, sindaco di Albano: «Siamo di fronte ad eventi eccezionali, domenica in poco meno di 60 minuti, sono caduti 54 mm di pioggia. Le gallerie dell’Appia sono di competenza dell’Astral e il Comune non può fare niente per risolvere il frequente problema degli allagamenti. Tra l’altro gli impianti di aspirazione dell’acqua erano nuovi».
Molti automobilisti hanno fatto notare però che le caditoie sono otturate e non vengono ripulite da tempo, per cui l’acqua si riversa sulla sede stradale. La Protezione civile, i vigili del fuoco e la Polizia locale di Ariccia, sono ancora impegnati in un duro a lavoro per rimettere in sesto alcune strade del centro e della periferia che anche ieri sono state sommerse da un fiume d’acqua. I problemi più grandi si sono registrati a via Delle Cerquette dove un torrente di acqua piovana ha rimosso un pezzo di asfalto e a via dell’Uccelliera, dove un fiume di acqua e fango ha invaso alcune fraschette.
Problemi anche a Nemi a causa della bomba d’acqua che ha portato fango e detriti dai boschi di Rocca di Papa. Nella piccola città lacustre si sono allagati alcuni negozi e per fortuna che pochi giorni fa erano stati ripuliti completamente i fossi lungo la riva del lago. Disagi e allagamenti ci sono stati anche a Genzano. A Velletri alcuni alberi si sono abbattuti sulle cappelle del cimitero che è stato chiuso. Ieri sono stati rimossi. L’allerta delle forze addette ai soccorsi e alla Protezione Civile rimane alta perché le previsione meteo non promettono nulla di buono.
In apprensione anche gli agricoltori, preoccupati dalla frequenza e dall’intensità delle precipitazioni. «La grandine per fortuna - afferma Mauro Gargano, agricoltore di Marino - ha colpito la zona sud di Albano dove non esiste una agricoltura intensiva. Siamo preoccupati perché è tempo di vendemmia e speriamo che nei prossimi giorni non si registrino eventi estremi». Intanto le autorità competenti e le istituzioni cercano di correre ai ripari mettendo in atto iniziative per contrastare i cambiamenti climatici e la forza delle precipitazioni. Gian Luigi Peduto, presidente del Parco regionale dei Castelli Romani, nel corso di una assemblea pubblica tenutasi a Monte Porzio Catone ha promesso che nel giro di pochi mesi saranno piantati nel territorio castellano più di 1000 alberi. Le radici dei grossi alberi, infatti, evitano frane e smottamenti, garantendo maggiore sicurezza.
Il problema principale per la regimazione e il controllo delle acque piovane resta però quello dei fossi, controllati dal Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare. Nel territorio dei Castelli Romani i fossi che scendono da Monte Cavo, da Monte Artemisio, dal Tuscolo e da Monte Compatri si dipanano per una lunghezza complessiva di circa 650 chilometri. Molti di questi fossi abbisognano di manutenzione costante. Sono necessarie anche opere di ingegneria idraulica capaci di bilanciare la forza delle precipitazioni indotte dai cambiamenti climatici. Molti argini dei fossi non riescono più a contenere la forza delle acque piovane e vanno rinforzati e consolidati. Il Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare ha presentato diversi progetti si attende l’approvazione degli organi competenti. Bisogna anche considerare che il disordine del sistema di captazione e regimazione delle acque piovane si riversa totalmente sui comuni di Ardea e Torvaianica che sono situati a valle. Si spera che le autorità si mobilitano in fretta perché l’autunno è alle porte.
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