Sono talmente spregiudicati da avere pensato anche ai dettagli: dopo avere depredato i mezzi Ama, rubando valanghe di gasolio, manomettevano i veicoli, per cercare di depistare eventuali indagini. Simone Daniele, l'operaio della municipalizzata ritenuto dagli inquirenti uno dei vampiri del carburante, era talmente consapevole di stare commettendo un reato - per l'accusa - da essersi fatto venire le palpitazioni: «Sto a rubà tutti i giorni, ecco perché c'ho la tachicardia», dice intercettato con il cognato Cristian Argeni, il 14 aprile 2021. Gli indagati programmavano sistematicamente «i guasti da eseguire sui mezzi da lui condotti» - annota il gip nell'ordinanza - per assicurarsi «la bevuta».
Ama, le intercettazioni
Le intercettazioni sono eloquenti anche se al posto di menzionare il carburante parlano di consegne di «legna».
Un secondo reddito
I furti, d'altronde, erano una seconda fonte di reddito fissa. Ma l'impresa diventa sempre più stressante e rischiosa. Simone Daniele si lamenta: «Sta a diventà come quando pagavo tanto de mutuo ed ero obbligato a annà a fà il doppio lavoro, qua me sta a venì na malattia, perché dopo non te butti malato, non piji ferie, tutti i giorni sto a venì». Con il gasolio, dice, paga «i prestiti, il mantenimento, tutto apposto». Per cercare di trarre il massimo profitto, gli indagati arrivano anche a modificare i turni di lavoro, «in modo da rimanere in servizio quando sui mezzi era stato effettuato il pieno». Progettano anche l'acquisto di un cancello automatico: «Pure che dovemo spenne un par de piotte per uno poco male». Il cancello è la soluzione più sicura: «Per non vedere il camion fermo là, capito?».