Roma, scomparso da un giorno, lo ritrovano in fin di vita nel garage con l'auto accesa (e un sacchetto in testa): suicidio o tentato omicidio?

Sembrerebbe che l'uomo soffrisse di disturbi psichici e che già in passato era stato segnalato alle forze dell'ordine.

Roma, scomparso da un giorno, lo ritrovano in fin di vita nel garage con l'auto accesa (e un sacchetto in testa): suicidio o tentato omicidio?
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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 06:52 - Ultimo aggiornamento: 07:07

Prima la denuncia di scomparsa da parte dell'ex moglie. Poi il ritrovamento la mattina seguente in condizioni disperate. L'uomo, un romano di 56 anni, era dentro la sua auto parcheggiata nel garage di casa con il motore acceso. Lui esanime. Il volto tumefatto e pieno di sangue. Un sacchetto di plastica in testa che era collegato al tubo di scarico del veicolo. Una scena raccapricciante davanti alla quale si sono imbattuti - ieri mattina alle 8 - i carabinieri della Compagnia di Monte Sacro che ora indagano sul caso per capire perché il 56enne sia finito in quelle condizioni. Ma andiamo con ordine.

LA DINAMICA

Colli Aniene, quartiere est di Roma. Sono circa le 22 di lunedì sera quando una donna denuncia la scomparsa dell'ex marito. I carabinieri avviano le ricerche e dopo vari tentativi, grazie alla geo-localizzazione del cellulare che era ancora acceso, riescono a individuare la posizione dell'uomo. È nei pressi dell'appartamento dove vive da quando si è separato. I militari, dopo aver perlustrato la zona, lo trovano nell'auto in condizioni disperate. Così disperate che inizialmente si temeva che fosse morto. Subito i carabinieri chiamano i soccorsi. In pochi minuti arriva un'ambulanza che trasporta il romano - in codice rosso - al Policlinico Umberto I di Roma. I medici, appena si rendono conto delle condizioni dell'uomo, lo trasferiscono immediatamente in una camera iperbarica per diverse ore. Poi lo portano in reparto dove è ancora ricoverato. È sotto osservazione, ma dicono che non sia in pericolo di vita.

LE POSSIBILI CAUSE

Una storia complessa e difficile da decifrare, ribadiscono gli investigatori, che al momento non escludono nessuna pista. Tutte le ipotesi sono valide. Forse l'uomo voleva suicidarsi o forse qualcuno lo voleva morto. O forse entrambe le cose. Viene picchiato da qualcuno e poi, per il trauma, decide di togliersi la vita. Da una prima analisi sembrava che l'uomo, date le molte ferite sul volto, fosse stato aggredito da almeno un paio di persone. Individui che forse conosceva. Ma resta il mistero del sacchetto di plastica che aveva in testa. Gli investigatori indagano per capire se sia una messa in scena in seguito a un pestaggio nel tentativo di ucciderlo o se sia stato lo stesso uomo a suicidarsi. Chiunque sia stato la domanda è: perché lo avrebbero picchiato? Perché si sarebbe voluto suicidare? Una serie di interrogativi ai quali si potrà rispondere terminate le indagini della Compagnia di Monte Sacro.

LE INDAGINI

Quel che è certo, al momento, è che l'uomo era stato denunciato per stalking. Ma non dall'ex moglie bensì da un'altra donna con la quale aveva avuto un relazione. Una denuncia che potrebbe far pensare a un probabile movente passionale. Sembrerebbe però che l'uomo soffrisse di disturbi psichici e che già in passato era stato segnalato alle forze dell'ordine. Un episodio risalente a circa 20 anni fa, quando il romano era poco più che un 30enne, ma che sembra non essere collegato a quanto successo martedì mattina. Insomma, sul suo passato c'è molto da capire, come anche su quanto successo nelle ultime ore. Una storia complessa che sarà più chiara solo dopo che i carabinieri interrogheranno l'uomo. Nel frattempo ieri sono state sentite entrambe le donne che hanno avuto un rapporto con il 56enne: sia l'ex moglie che l'ex compagna. Fondamentale per le indagini saranno anche i video delle telecamere di zona che ora sono al vaglio degli inquirenti. Serviranno per conoscere gli ultimi spostamenti dell'uomo e capire anche come e se il 56enne sia stato aggredito prima di entrare in auto.
L.Urb.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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