Salvatore Terrusa «ucciso per rubargli il reddito di cittadinanza». L'uomo è morto a 51 anni dopo il pestaggio

Il caso a Velletri, la denuncia del fratello e l'indagine della Procura

Salvatore Terrusa morto a 51 anni dopo il pestaggio. «Ucciso per rubargli il reddito di cittadinanza»
di Chiara Rai
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 07:19

Sembra avere tutti i contorni di una storia di fragilità e disagio sociale quella di Salvatore Terrusa, 51 anni, picchiato fino a finire in coma il 23 dicembre scorso e poi morto dopo circa un mese all'Ospedale Colombo di Velletri dove era ricoverato. Oggi si terranno i funerali alle 11, presso la Cattedrale San Clemente, a Velletri. Terrusa era un uomo in difficoltà economiche e con piccoli precedenti che vanno dal furto all'assunzione e detenzione di droga. La Procura di Velletri che in precedenza ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di lesioni gravi ora indaga per omicidio. Suo fratello Nicola non si da pace e chiede giustizia: «Ci sono prove, testimonianze e denunce - dice - sappiamo tutti chi sono i quattro che lo hanno aggredito e chi è che lo ha ridotto in fin di vita. Voglio solo giustizia, ho rispetto per le indagini ma chiedo che i colpevoli vengano perseguiti. Salvatore se beveva tre birre si sentiva male, pesava pochissimi chili, era buono ma purtroppo non mi ascoltava. Qualche giorno prima aveva confessato chi è che lo perseguitava ma purtroppo lo hanno aggredito prima che si potesse intervenire».

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Nicola Terrusa non nasconde che il fratello spesso bevesse qualche birra di troppo e che forse non si aspettava che vivesse a lungo perché era una persona trascurata, sottopeso ma certamente non avrebbe mai pensato che suo fratello finisse vittima di un personaggio che, secondo i suoi racconti, lo picchiava per rubargli il reddito di cittadinanza, lo obbligava a uscire anche quando era agli arresti domiciliari.

 

In pratica, secondo i familiari, Salvatore Terrusa era stato preso di mira da un personaggio poco raccomandabile di Velletri che lo costringeva a dargli la sua carta del reddito di cittadinanza, unico sostentamento per l'uomo ormai disoccupato e con il vizio dell'alcool.

Le persone fragili, come anziani o individui con vulnerabilità fisiche o psicologiche, spesso diventano bersagli per gruppi criminali che mirano a sfruttare la loro situazione. Questi criminali possono approfittare della loro vulnerabilità per compiere truffe, furti o altri reati, minacciando il benessere e la sicurezza di chi è già in una posizione delicata. 

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