La convinzione iniziale era che potesse trattarsi di una civetta: quel volatile arrivato la notte di Capodanno e rifugiatosi all’interno di una storica cantina a Monterotondo, spaventato dai fuochi d’artificio, era in realtà un allocco, un rapace di grandi dimensioni rimasto intrappolato all’interno del locale per diversi giorni. E a nulla sono valsi i tentativi per dissuaderlo: il piccolo gufetto era bloccato senza la possibilità di nutrirsi e con il rischio concreto di indebolirsi. «La cattura non sempre si rivela facile - spiega a "Il Messaggero" l’esperto Andrea Lunerti, intervenuto all’interno del sotterraneo per mettere in sicurezza l’uccello - e soprattutto non dobbiamo mai ricorrere alle azioni “fai da te”. Non è una specie pericolosa, ma i loro artigli possono tuttavia causare ferite agli arti umani».
Allocco intrappolato in una cantina a Monterotondo
L’allarme scatta la sera del 31 dicembre scorso quando una donna si reca all'interno di uno scantinato: la sorpresa era lì, imprigionata tra gli scaffali e gli attrezzi: un allocco, un esemplare femmina, di grandi dimensioni, debilitato e impossibilitato nel trovare una via di fuga. «Per la cattura sono arrivato munito di una retina e al primo colpo sono riuscito fortunatamente a immobilizzare il rapace», dice l’etologo Lunerti.
«Si tratta di volatili veloci e che da secoli vivono all’interno dei centri storici di diverse cittadine poiché ricchi di nascondigli caldi e di altre prede tra cui anche piccoli roditori di cui si nutrono».