Taxi a Roma, il servizio al collasso. Mossa del Campidoglio: mille licenze in più nel 2024

Già oggi a Roma servirebbero almeno 9mila taxi. Conclusi gli studi, il Comune presenterà i dati all'Art e, contemporaneamente, aprirà il tavolo sindacale con gli autisti

Taxi a Roma, il servizio al collasso. Mossa del Campidoglio: mille licenze in più nel 2024
di Francesco Pacifico
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Sabato 8 Luglio 2023, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 14:30

Mille taxi in più tra un anno. In strada prima dell'apertura del Giubileo. Il Campidoglio - dietro le quinte - ha già sondato l'Art (l'Autorità nazionale di regolamentazione dei trasporti) per avviare il lungo e tortuoso iter, propedeutico al lancio del bando e al rilascio di un migliaio di licenze nella Capitale. Qui, le circa 7.600 vetture si dimostrano insufficienti rispetto alla domanda di residenti e turisti.

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ANCORA CAOS

Anche ieri intercettare un taxi a Roma è stata un'impresa titanica. Emblematiche in quest'ottica la situazione a Termini: file chilometriche di viaggiatori, appena scesi dal treno, che aspettano anche un'ora per trovare un'auto libera. Per la cronaca, e rispetto alle scorse settimane, i tassisti hanno ripreso a recarsi al posteggio di piazza dei Cinquecento. Ma sono comunque pochi. «Anche perché sbarcano in città quasi un milione e mezzo di turisti al mese - spiegano dal Comune - Gli autisti, poi, non prediligono lavorare davanti alla stazione: si lamentano che le corse sono solitamente brevi, quindi poco remunerative, mentre sono andati alle stelle i prezzi dei carburanti e dei pezzi di ricambio». Lunghe code, poi, anche davanti ai posteggi del Centro e nei punti più frequentati dai turisti (Trastevere o San Pietro).
Per il Giubileo, con 32 milioni di pellegrini attesi, i turisti a Roma raddoppieranno. In quest'ottica serve una soluzione strutturale per risolvere l'emergenza taxi, già oggi insostenibile. E va fatto anche scontentando la categoria, che in passato - con i suoi scioperi - ha dimostrato meglio di altre di sapere difendere le proprie prerogative. Vanno aumentate le licenze. È questa la linea del Campidoglio, anche si ufficialmente si parla soprattutto dell'avvio del progetto delle nuove doppie guide: dall'autunno la stessa licenza potrà essere utilizzata in due turni.
Il tema è caldo anche nella maggioranza di centrosinistra capitolina, Pd in testa, già in agitazione per la gestione di Ama e la raccolta dei rifiuti così come per le modifiche al bilancio da realizzare con una variazione da portare a breve in Aula Giulio Cesare. Già lunedì, in un vertice della coalizione su spazzatura e conti, potrebbe essere toccato l'argomento taxi, che sarà sicuramente al centro di una riunione dopo l'estate. Spiega il presidente della commissione Trasporti, Giovanni Zannola: «In primo luogo dobbiamo valutare l'adesione dei tassisti al sistema delle doppie guide. Poi vanno concesse le licenze congelate da anni (sono circa 160, ndr), favorendo soprattutto le auto che garantiscono l'accesso ai disabili, e migliorate le turnazioni. Ma subito dopo, e velocemente, dobbiamo porre la questione dell'aumento delle licenze, come chiesto da più pezzi della città».
La materia, come detto, è esplosiva. Ufficialmente Comune e tassisti lavorano per una maggiore adesione al sistema delle doppie guide: secondo le stime più ottimistiche, circa il 12-13 per cento degli autisti chiederà l'attivazione di questo servizio. Circa un migliaio di auto in più, troppo poche rispetto a quello dove sarebbe necessario. Senza contare che la categoria attende in tempi brevi la reintroduzione della tariffa minima: per evitare corse brevi e poco remunerati, come quelle prese a Termini, i tassisti vogliono un prezzo base, indipendentemente dal tempo e dal chilometraggio percorso. Il Campidoglio ha aperto a questa richiesta, ma i tempi non saranno brevi: soltanto in questi giorni si sta formando la commissione di esperti esterni per quantificare la tariffe.
In Campidoglio ricordano ancora gli scontri con le precedenti amministrazioni come quella Veltroni.
Per questo non sono state comunicate ai conducenti le vere intenzioni. Ma il sindaco Roberto Gualtieri ha mandato loro un chiaro messaggio: «Il mio invito agli operatori è: aderite a questa opportunità delle doppie guide. Ma poi sappiamo che dobbiamo aumentare le licenze. Purtroppo abbiamo una legislazione anti diluviana sui taxi». Come detto il dipartimento Mobilità ha già sondato l'Art per avviare l'iter per le nuove licenze: ogni decisione è resa più complessa perché le competenze sulla materia sono frastagliate tra Stato e Regioni. In quest'ottica si plaude alle misure annunciate sui taxi dai ministri Matteo Salvini e Adolfo Urso. Un sindaco, soltanto per ritoccare le tariffe, deve sempre avere l'avallo dell'Autorità. Ma un piano già c'è: a settembre, constatato che le doppie guide non basteranno, partirà un monitoraggio sulle reali esigenze di trasporto a Roma nell'arco dell'intero anno, destinate a crescere con il Giubileo. Si starebbero valutando, ma è un'ipotesi molto complicata, anche permessi temporanei. Già oggi a Roma servirebbero almeno 9mila taxi. Conclusi gli studi, il Comune presenterà i dati all'Art e, contemporaneamente, aprirà il tavolo sindacale con gli autisti. L'obiettivo è concludere queste fasi propedeutiche a cavallo tra il 2023 e il 2024 per poter pubblicare subito il bando. Nella speranza - e al netto di ricorsi - di rilasciare le licenze entro il dicembre dell'anno prossimo, quando si aprirà la Porta Santa.

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