«Roma e Lazio non pagano per i vigili»: dal Comune allarme costi per l'Olimpico. E le periferie restano sguarnite

Fino a 400 agenti impegnati per ogni partita

«Roma e Lazio non pagano per i vigili», dal Comune allarme costi per l'Olimpico. E le periferie restano sguarnite
di Francesco Pacifico
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Martedì 31 Ottobre 2023, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 07:06

Il Campidoglio torna a fare pressing su Roma e Lazio per il pagamento degli straordinari dei vigili, impegnati intorno all’Olimpico nei match di campionato e delle coppe. Agenti che spesso vengono recuperati dalle periferie, lasciando sguarniti i territori di appartenenza. E se con i giallorossi è ben avviata una trattativa per definire il quantum e le modalità d’intervento almeno per il futuro, con i biancocelesti il dialogo è a dir bene complesso. Ma non è soltanto una questione economica (quest’attività costa a Palazzo Senatorio almeno un milione e mezzo di euro all’anno per il solo campionato). Per non parlare degli impatti amministrativi, visto che ogni match si trasforma per l’avvocatura capitolina in un contenzioso, mentre gli organizzatori di concerti e altri eventi pagano regolarmente.

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Il problema è soprattutto organizzativo, perché con 2mila pizzardoni in meno rispetto a quelli che sarebbero necessari in città, il comando di via della Consolazione fa sempre più fatica nei weekend a garantire i turni.

Una situazione che spinge la giunta Gualtieri a tornare alla carica con le due compagini della Capitale per avere indietro quanto speso per i servizi allo stadio. Come detto, ogni domenica all’Olimpico - ma lo stesso discorso vale per le coppe o il turno infrasettimanale - il Comune mette in strada tra i 100 e i 400 vigili urbani intorno allo stadio: il numero varia in base alla delicatezza del match, con gli uomini impegnati per la maggior parte in straordinario, che oscilla tra i 110 euro e i 270 in relazione al grado e all’anzianità degli agenti. E ogni lunedì la Roma e la Lazio non saldano il conto. Siccome nei weekend è operativo il 25 per cento dell’organico totale, per coprire i turni in straordinario si finisce per bussare ai gruppi locali. Risultato? Se a Tor Bella Monaca, Primavalle o a Cinecittà si riescono a garantire un paio di pattuglie durante il fine settimana a turno - già di per sé poche - quando giocano Roma e Lazio quei territori restano quasi sguarniti.

LE RISORSE

In media il controllo del traffico per ogni partita all’Olimpico comporta una spesa per l’amministrazione comunale di circa 30mila euro. Questa, per esempio, è la cifra che ha inserito l’avvocatura capitolina negli ultimi giudizi aperti contro la As Roma e che riguardano i match interni della scorsa stagione contro lo Spezia e la Salernitana e i maxi schermi installati per la finale di Europa League con il Siviglia. «Ma le squadre di calcio - spiegano dal Campidoglio - non pagano mai e si finisce sempre in Tribunale». La situazione va sanata. Anche perché il Comune spera di avere più risorse per garantire gli straordinari ai vigili in periferia e nelle zone della movida. Il Campidoglio punta a un accordo per il pregresso - non è da escludere uno sconto - e a un altro per gestire al meglio la questione in futuro.

Ma questa è una partita complessa: la normativa impone alle società di garantire la sicurezza soltanto all’interno dello stadio. Tutto quello che avviene fuori rientra nella tutela dell’ordine pubblico, che è compito delle forze dell’ordine - quindi di polizia, carabinieri e guardia di finanza - non dei vigili urbani. I giallorossi, che nelle scorse ore hanno firmato un protocollo con l’Atac per il pagamento dei bus per trasportare allo stadio i tifosi stranieri, chiedono che l’accordo sia stretto assieme ai cugini laziali. Nessun passo avanti, invece, sul pregresso. Più complicata la trattativa con la Lazio: il club fa rientrare quest’attività nell’ordine pubblico, lamenterebbe che le società non vengono coinvolte e soprattutto cita sentenze che, in casi simili, hanno visto soccombere il Campidoglio.
 

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