Roma, stretta sui dehors: il Comune vieta le pedane e dimezza i tavolini esterni

Il nuovo regolamento sul suolo pubblico con la Capitale suddivisa in tre macroaree

Roma, stretta sui dehors: il Comune vieta le pedane e dimezza i tavolini esterni
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 00:14

Mai più pedane in Centro storico e sulle strade della grande viabilità. E, soprattutto, sarà dimezzato il numero dei tavolini nel cuore della Capitale. È di fatto pronto il nuovo regolamento per le Osp, le occupazioni di suolo pubblico, necessario a superare il caos imperante in città dopo le autorizzazioni straordinarie concesse a bar e ristoranti durante il Covid. Quelle che hanno “intasato” i marciapiedi di molte zone di Roma, visto che le postazioni sono passate da 3.500 a oltre 7mila, delle quali 5mila soltanto tra i Municipi I e II. Senza contare un altro 15 per cento di istallazioni totalmente abusive. Dopo averlo condiviso e costruito con le tutte parti in causa, questa mattina l’assessore al Commercio e alla Sicurezza, Monica Lucarelli, vaglierà il testo con i vertici della Soprintendenza capitolina, mentre domani ne discuterà con le associazioni dei commercianti. Rispetto al passato le autorizzazioni dei tavolini saranno regolate in base alle diverse aree della Capitale. Roma sarà divisa in tre macrozone: l’area Unesco, la Città storica e il Suburbio. A sua volta nella zona Unesco, pur rispettando le norme di tutela urbanistica o paesaggistica attuale, nasceranno sei ambiti (centro storico, Monti, Trastevere, Borgo, Testaccio e Celio). In base alla presenza dei locali esistenti, saranno considerate “zone rosse” quelle dove restringere la presenza dei tavolini, e “zone gialle”, quelle dove poter essere più flessibili sugli spazi. Centro storico, Monti, Trastevere dovrebbero essere zone rosse, Borgo, Testaccio e Celio gialle. Più in generale il Comune punta a dimezzare le postazioni in centro storico e sempre qui - come nelle vie di grande viabilità - saranno vietati i dehors, cioè le pedane rialzate. Nella Città storica e nel Suburbio più flessibilità, a meno che i presidenti dei Municipi non chiedano restrizioni. Una possibilità che sarà sicuramente applicata nelle zone della cattiva movida come San Lorenzo, Pigneto o Ponte Milvio.

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I TEMPI

Più in generale, le nuove regole - che dovranno essere approvate in ultima istanza in Assemblea capitolina - scatteranno da gennaio 2024.

Agli esercenti saranno dati almeno sei mesi per spostare pedane e tavolini in futuro non consentiti. I locali che vorranno ottenere le autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico - possono farlo soltanto gli esercenti con licenza di somministrazione di cibi e bevande, qui non pizzerie al taglio, friggitorie, panettieri, gelatai o salumerie - dovranno presentare una documentazione con una relazione asseverata da un tecnico e aspettare anche il parere della Sovrintendenza nelle zone tutelate. Il numero di tavolini da collocare all’esterno - su questo punto il Comune sta ancora discutendo con le associazioni di categoria - sarà calcolato in percentuale a quelli al coperto. 

Parallelamente, e con la sovrintendenza, il Campidoglio sta aggiornando anche il catalogo degli arredi: cioè quali sedie, tavolini, stufe e ombrelloni montare. Sarà data la facoltà agli esercenti di una singola zona di presentare al Comune un loro progetto di arredo, che garantisca un’omogeneità tra tutte le Osp presenti. Per adeguarsi alle nuove regole i titolari di bar e ristoranti avranno un anno di tempo.

LA STRETTA

Sul fronte dei controlli contro il fenomeno del tavolino selvaggio, multe più dure per i locali recidivi o totalmente abusivi: rispetto a oggi potrebbe superare i 5 giorni il periodo di chiusura come sanzione. Come detto, sarà vietato collocare le pedane nelle strade di grande viabilità. Gli assessorati al Commercio, quello ai Trasporti, l’Atac e la polizia locale stanno verificando su quanti stalli di parcheggio a pagamento si potranno collocare le postazioni. Più in generale non potranno essere montate le pedane su marciapiedi stretti, nei pressi degli incroci, delle fermate dei bus o degli scivoli per i disabili. Per disincentivare gli abusi, i locali dovranno esporre una piantina con le occupazioni autorizzate, mentre il Comune sta pensando di utilizzare nel sito Unesco un’apposita segnaletica per delimitare gli spazi dove si possono installare i tavolini. 

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