L'omicidio di Alexandru Ivan, appena 14enne, il delitto a Corviale in cui a essere ucciso è stato Cristiano Molè, 33 anni, e da ultimo, il ferimento di un 17enne ad Anzio. Tre episodi in appena 72 ore che hanno spinto a riprogrammare l'ordine del giorno del Comitato per l'ordine e la sicurezza tenutosi questa mattina in Prefettura.
Secondo le prime ricostruzioni l'unico filo conduttore sembra essere proprio la violenza e gli episodi avvenuti non sono legati fra loro.
Omicidi Roma, nella Capitale si torna a sparare: da Alex al nigeriano, tutte le faide della droga
Le parole del Prefetto Giannini
Il Prefetto Giannini in merito ai controlli assidui in queste zone è intervenuto dicendo: «gli episodi sono tutti slegati fra loro poi le indagini li chiariranno uno per uno, per noi è importante continuare a esercitare con forza la presenza sul territorio per l’affermazione dello Stato ma soprattutto accompagnare i processi di rigenerazione dei territori. Lo sforzo delle forze dell’ordine è enorme». In merito agli ultimi fatti di sangue, avvenuti in soli tre giorni nelle periferie ha aggiunto: «l’attenzione è massima, non parlerei di fibrillazione delle periferie ma bisogna essere attenti a cogliere anche fatti apparentemente non eclatanti come gli incendi di autovetture».
E in merito alla presenza della criminalità organizzata in città, il prefetto ha aggiunto: «Ci sono sicuramente delle presenze perché stiamo parlando di una metropoli e di un "pubblico", possibili fruitori della criminalità, l'attenzione è massima, più che preoccupazione parlarei di consapevolezza di un problema che si sta affrontando con molta attenzione e con attività di prevenzione e investigative antimafia anche per i lavori che interesseranno la città» in vista del Giubileo.
Le parole del Sindaco Gualtieri
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando l'impegno dell'amministrazione nella riqualificazione delle periferie, fra queste anche Corviale, ha aggiunto: «le forze sane ci sono e questo è importante. Nella nostra città c’è una presenza diffusa di spaccio di droga e quindi di organizzazioni criminali che convivono attorno a questo mercato seppur con indici diversi da altre grandi metropoli che si sta combattendo».
La sparatoria a Pantano
Nella notte fra il 12 e il 13 gennaio, nel parcheggio della metropolitana fermata Pantano, il 14enne Alexandru Ivan di origini romene è stato ucciso al termine di un regolamento di conti fra il patrigno e alcuni soggetti rom. Le indagini, condotte dal carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Frascati hanno portato al fermo (di cui uno già convalidato dal gip) di due cugini sinti: Corum e Dino Petrov, rispettivamente di 24 e 30 anni accusati di omicidio in concorso. Sono loro, secondo le ricostruzioni dei militari, ad aver concordato l'appuntamento "chiarificatore" con il patrigno del 14enne dopo una rissa avvenuta, poche ore prima del delitto, nel bar "Esse Cafè" di via Casilina. Dino Petrov è stato fermato a Treviso dove, a seguito del delitto si era rifugiato sfruttando l'ospitalità di una zia materna.
La sparatoria a Corviale
Domenica 14 gennaio intorno alle 19.30 per un "presunto regolamento di conti" è stato ucciso nel parcheggio del "Serpentone" Cristiano Molè, il 33enne aveva una lunga lista di precedenti per spaccio di droga, lesioni e rapina, è stato colpito al torace mentre stava scendendo dalla macchina insieme a un amico. L'uomo è morto tra le braccia della compagna.
La sparatoria ad Anzio
Martedi 16 gennaio, nel pomeriggio uno studente di 18 anni, italiano, ma di origine nigeriana, è stato ferito con un colpo di pistola alla gamba destra sotto la propria abitazione in via del Leone al quartiere e Zodiaco ad Anzio. Ad agire sarebbero stati tre uomini elegantemente vestiti.