Polpette avvelenate ai gatti vicino Roma, è caccia al killer di animali: sette mici morti e un barboncino gravissimo

San Polo dei Cavalieri, il borgo è sotto choc: lasciate 50 polpette avvelenate cotte in padella. L’allarme: «Un pericolo anche per i bimbi»

Polpette avvelenate ai gatti vicino Roma, è caccia al killer di animali: sette mici morti e un barboncino gravissimo
di Elena Ceravolo
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Martedì 28 Novembre 2023, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 14:56

Una strage di gatti e Maciste, un barboncino amato da tutto il paese, finito in clinica in condizioni gravissime. Il borgo di San Polo dei Cavalieri - appena fuori Roma - in questi giorni fa i conti con un killer di animali che l'altro giorno, in piena mattinata, ha sparso nel centro storico una cinquantina di polpette avvelenate, cotte in padella e "servite" con perfidia con tanto di piattini e tovaglioli, posizionati in più punti, tra scalette e vicoli. Il paese è sotto choc per un'azione così spietata. Il fatto che siano spariti molti gatti randagi è l'effetto. È scattata anche la denuncia ai carabinieri per far partire le indagini necessarie ad individuare chi abbia messo in atto un piano simile. Le analisi del contenuto parlano chiaro: celato nella carne un mix micidiale di lumachicida, topicida e un altro veleno che ancora non si è riusciti ad individuare.

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Un caso grave che mette in allarme tutti: sostanze letali cosi potenti sparse in giro sono un grave pericolo anche per i bambini.

Il dottor Paolo Moltoni, che gestisce la parafarmacia in centro, teme per il suo Rabber, un pinscher di tre anni a cui è particolarmente legato perché era il cane della mamma che è mancata, ma allo stesso tempo è molto preoccupato per i rischi che corrono tutti. Tanto che ha deciso di investire 500 euro «per chi fornisce informazioni necessarie ad individuare e così denunciare alle autorità la persona o le persone che ha o hanno riempito il centro storico di polpette avvelenate». L'ha scritto sui social e subito altre persone hanno aggiunto 100 euro ciascuno. «Sono già successi episodi simili, stavolta l'azione è agghiacciante spiega il dottor Moltoni -. Messa in atto nel centro storico, tra le 9.30 e le 11 di mattina, e senza pietà, spargendo decine di esche mortali. Fa paura perché qualsiasi bambino giocando potrebbe toccarle e poi mettersi le mani in bocca. Consideriamo che di mattina i bambini escono per andare a scuola. La prima persona che se ne è accorta ha fatto quello che ha potuto per toglierle, ma molte era già sparite. Turba anche perché gli animali qui non danno fastidio a nessuno, sono amati e curati, si raccolgono le deiezioni, non creano nessun tipo di problema. Io sono molto preoccupato per il mio Rabber, che sta qui con noi in negozio, un cane dolcissimo considerato una mascotte da tutti».

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Maciste, del resto, si è salvato da morte certa per un'intolleranza che in questo frangente è stata la sua fortuna: «La sua famiglia mi ha detto che è allergico alla carne spiega Moltoni e per questo è andato in indigestione. Non ha quindi assimilato del tutto quei veleni capaci di bloccare reni e colpire il sistema nervoso, e così si è fatto in tempo a fargli una lavanda gastrica. Ma è andato in coma, è rimasto intubato per giorni in clinica, e la convalescenza sarà lunga». Ieri la padrona, Martina, ha fatto sapere che «Maciste è stato dimesso e continuerà la sua lunga terapia a casa», ringraziando tutti per la solidarietà. Ma a San Polo vogliono sapere chi è arrivato a tanto, anche perché non è la prima volta: «Due casi ad agosto alla Crocetta e ora di nuovo al centro, fatti fuori 10 gatti e altri spariti, un cane avvelenato. Che facciamo? Aspettiamo che si avveleni un bambino? Chi sa, deve parlare», è l'appello di Silvia.

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